
Sara Assicurazioni, compagnia controllata dall’Aci, ha chiuso il primo semestre dell’anno con una raccolta premi di 286,2 milioni di euro, in calo del 2,8% rispetto al dato aggregato del primo semestre 2015 di Sara Assicurazioni e di Ala Assicurazioni (fusa per incorporazione nel novembre 2015).
Il risultato netto è invece risultato di 41,8 milioni, in miglioramento del 149% rispetto ai 16,8 milioni del primo semestre 2015. La compagnia ha un Solvency2 ratio alla fine del semestre pari al 221%. La controllata Sara ha raccolto premi per 42,6 milioni (+13%).
Sara Assicurazioni intende proseguire nella strategia di diversificazione delle attività in rami assicurativi diversi dalla Rc Auto, come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il presidente Rosario Alessi: “La Rc Auto che nel 2009 costituiva l’81% del nostro portafoglio è scesa al 71% e dovrà scendere
Ancora. Una diversificazione imposta dal calo dei premi provenienti dalla Rc Auto”. In occasione dei 70 anni dalla sua fondazione, la Compagnia lancia una nuova iniziativa commerciale. Il direttore generale Alessandro Santoliquido ha inoltre annunciato il varo, ad ottobre, di una nuova tipologia di polizze (le cvt) che punta al potenziale mercato delle auto usate (copre dal rischio dello stato di manutenzione per chi acquista un’auto usata) in collaborazione con Aci e la compagnia specializzata CarGarantie. Per la nuova polizza servirà il certificato
Dell’usato (cdu) sviluppato dall’Aci che certifica lo stato del veicolo sottoposto a 115 controlli.
In Italia i lacci e i lacciuoli che rendono il mercato della Rc Auto il più caro d’Europa non sono stati ancora tolti, neanche dopo il varo dell’Aia, l’archivio integrato antifrode. Non ha dubbi in proposito Alessandro Santoliquido, direttore generale di Sara Assicurazioni: “I lacci e i lacciuoli non li stanno togliendo, anzi, li stanno aggiungendo, anche quelli che non hanno nessun
Beneficio”. Il riferimento di Santoliquido è alla proposta di rendere la scatola nera per l’Rc Auto obbligatoria: “porterebbe ad un aumento delle tariffe del 15% con costi aggiuntivi per il sistema di 1,5-2 miliardi e poi non mi farebbe più individuare i guidatori leali, quelli che non hanno nulla da nascondere. Sarebbe un vantaggio solo per i costruttori di scatole nere”.