
Una fonte di guadagno, ma anche un’occasione per conoscere gente nuova e stringere amicizie. Soprattutto, un modo alternativo di vivere la propria casa, specialmente nei periodi di vacanza. Perché l’house sharing, che all’estero è un fenomeno in continua crescita, è ormai entrato anche nelle corde degli italiani, da sempre, invece, molto legati alle loro mura domestiche.
Secondo quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni, infatti, il 39% dei nostri connazionali si dice pronto a condividere la propria casa con nuovi ospiti, mettendo in comune spazi e ambienti. Per alcuni potrebbe essere un buon modo per integrare il proprio reddito (13%), per altri un’opportunità per fare nuove conoscenze (11%) mentre un ulteriore 16% non esclude di farlo nel prossimo futuro.
Il dato è ancor più di rilievo se si considera che la casa resta ancora oggi il luogo per eccellenza della nostra intimità, quello in cui ci si sente sereni e rilassati (71%), ma anche un bene affettivo (46%), da trasmettere ai figli (21%). Addirittura, il 62% degli intervistati ritiene che gli italiani siano molto più legati alla propria casa rispetto all’estero, mentre il 23% è convinto che stiamo cambiando anche noi, anche se non come i nostri cugini oltrefrontiera.
Se da un lato, dunque, una fetta importante degli italiani guarda con interesse all’house sharing, sono ancora numerosi i connazionali restii ad aprire la propria porta agli estranei (46%). Le ragioni? In primo luogo la diffidenza: il 25% non si fida di chi può entrare in casa, mentre un ulteriore 21% afferma categoricamente di non essere intenzionato a condividere la propria abitazione con nessuno al di fuori della famiglia.
Favorevoli o meno che siano, gli italiani ammettono che non sia facile condividere la propria casa con ospiti che non si conoscono: il 59%, infatti, teme di ospitare persone maleducate e poco rispettose, mentre il 36% ha paura di perdere la propria privacy.