Il rapporto Ismea “La gestione del rischio nell’agricoltura del Mezzogiorno” ha fornito un quadro del mercato assicurativo nel settore dell’agricoltura. In particolare, lo studio rileva nel 2017 un calo del 13% del numero di aziende che hanno sottoscritto almeno una polizza assicurativa agevolata nelle regioni del Sud Italia (-6,6% a livello nazionale), il cui numero è sceso sotto 6.800 (erano oltre 13.000 a inizio decennio).
Negativi anche i riscontri sulla dinamica dei valori assicurati, scesi nel Mezzogiorno del 2,5% in un anno (+1% il dato complessivo nazionale) e del 47% se confrontati con i livelli del 2010.
Il divario Nord-Sud emerge anche per quei prodotti che maggiormente caratterizzano l’agricoltura del Mezzogiorno: paradossale è il caso del grano duro, con appena 214 aziende assicurate nelle regioni meridionali e oltre 2.700 nel Nord Italia, dove però la coltura è poco diffusa.
Chi ha rinunciato alla copertura assicurativa, pur avendo in passato sottoscritto polizze agevolate, adduce soprattutto motivazioni economiche, sottolineando il problema dei costi eccessivamente elevati delle polizze o l’esigenza di non gravare l’azienda di ulteriori oneri. C’è chi predilige l’approccio “fai da te” ricorrendo a tecniche agronomiche di prevenzione dei danni alle colture o dotando l’azienda di strutture di protezione. Soluzioni di gestione del rischio ritenute da molti alternative, e non complementari, alle polizze assicurative. Se una prevalenza di agricoltori, pur percependo il rischio di danni ai raccolti, rinuncia alla copertura assicurativa per ragioni prevalentemente economiche, una quota comunque non trascurabile di intervistati afferma di aver avuto esperienze negative in occasione di perizie e risarcimenti e di aver perso la fiducia verso il sistema assicurativo. ISMA rileva inoltre come il 75% degli intervistati, tra quelli che non si sono mai assicurati, ignori l’esistenza delle agevolazioni pubbliche sui premi assicurativi, ma un 13% di questi, dopo essere stati informati dell’esistenza del contributo, si sono detti propensi ad assicurarsi, rivelando un potenziale inespresso che farebbe significativamente aumentare la partecipazione al mercato assicurativo da parte delle aziende agricole del Mezzogiorno.
La burocrazia, in base ai risultati dell’indagine ISMEA, resta un serio ostacolo alla diffusione delle polizze agricole agevolate, determinando tra l’altro frequenti fenomeni di disaffezione da parte delle aziende. Quanto alla percezione dei rischi, oltre alle avversità meteo-climatiche e alle fitopatie, dai risultati dell’indagine è emersa una diffusa attenzione al tema della volatilità dei prezzi e dei costi di produzione, segnalati da quasi un quarto degli intervistati. Gli agricoltori non sembrano, tuttavia, considerare la possibilità di ricorrere a strumenti finanziari per la stabilizzazione dei prezzi, decisamente poco sviluppati in Italia nel settore agricolo, al contrario di quanto rilevato in altri paesi, anche europei.