Secondo le stime dell'Ania (associazione nazionale imprese assicuratrici) il 78% delle abitazioni è esposto ad un rischio medio-alto di terremoto o alluvione.
Eppure soltanto il 50% delle case ha una polizza contro l'incendio con forti disparità territoriale (70% al nord e 20% al sud). Ma solo il 5,1% ha una garanzia contro le calamità naturali". Lo ha detto il prof. Antonio Coviello, ricercatore Cnr-Iriss e docente di Marketing nell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli promotore della Giornata di studio dedicata alle emergenze naturali del Paese, organizzata e curata dall'Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale di Ricerca, diretto dal prof. Massimo Clemente, impegnato su queste tematiche.
“Sono evidenti i drammatici cambiamenti nella nostra vita prodotti dalla pandemia. Eppure altri problemi caratterizzano il nostro territorio e influenzeranno il nostro futuro a partire dal cambiamento climatico, un problema mondiale, per arrivare al rischio sismico e quello vulcanico”, ha affermato Giuseppe De Natale, dirigente di Ricerca Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e associato all’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr. Di Natale ha quindi osservato che “I terremoti in Italia degli ultimi 50 anni hanno causato una perdita economica media di oltre 3 miliardi di euro l'anno, mentre le catastrofi idrogeologiche circa la metà; la sola evacuazione (anche senza successiva eruzione) di una delle 'zone rosse' di Vesuvio o Campi Flegrei costerebbe oggi circa 30 miliardi di euro l'anno, per un periodo di tempo indefinito ma certamente almeno per molti anni o decenni”.