
Secondo l’ultimo rapporto SONAR di Swiss Re, il caldo estremo causa ogni anno la morte di circa mezzo milione di persone nel mondo, superando il numero complessivo di vittime dovute a terremoti, inondazioni e uragani messi insieme. Questo fenomeno, sempre più frequente, intenso e duraturo, viene definito come uno dei rischi emergenti più significativi, capace di impattare non solo sulla salute delle persone ma anche su settori cruciali come l’energia, le telecomunicazioni, l’agricoltura e la sanità.
“Il caldo estremo era considerato il ‘pericolo invisibile’, perché i suoi effetti non sono immediatamente evidenti come quelli di altri disastri naturali” afferma Jérôme Haegeli, chief economist di Swiss Re, “ma con ondate di calore sempre più lunghe e intense, è fondamentale fare luce sul costo reale per le vite umane, l’economia, le infrastrutture e i sistemi sanitari”.
L’estate del 2024 ha segnato un nuovo record, con i tre giorni più caldi mai registrati sulla Terra. Dati recenti indicano che, dagli anni ’60, le ondate di calore negli Stati Uniti sono diventate tre volte più frequenti, quasi un grado più calde e più durature di almeno un giorno.
Le conseguenze per la salute sono devastanti: circa 480.000 decessi l’anno sono legati a eventi di calore estremo, che possono provocare stress termico, colpi di calore, insufficienze organiche e peggiorare patologie cardiovascolari e respiratorie, colpendo in particolare gli anziani e le donne in gravidanza.
Le ondate di calore, se associate a forti venti, possono anche scatenare incendi boschivi devastanti, con perdite assicurate globali che tra il 2015 e il 2024 hanno superato i 78,5 miliardi di dollari. Il report evidenzia inoltre le vulnerabilità del settore delle telecomunicazioni, dove sistemi di raffreddamento inadeguati nei data center e danni alle infrastrutture via cavo rappresentano un rischio crescente. La responsabilità legale legata al caldo estremo è già una realtà, come dimostra una causa negli Stati Uniti del 2021 in cui si chiedevano 52 miliardi di dollari ai colossi dei combustibili fossili per danni da eventi climatici estremi.
Questo scenario rischia di alimentare un’escalation di contenziosi, con conseguenti aumenti nelle richieste di risarcimento assicurativo. A ciò si aggiungono altri rischi emergenti, come la proliferazione di funghi patogeni che si sviluppano più facilmente con il caldo, la perdita di raccolti e le richieste di indennizzo da parte dei lavoratori esposti a temperature estreme. Oltre all’emergenza legata al caldo, il rapporto SONAR analizza rischi strutturali in ascesa, come la perdita di fiducia nelle istituzioni, l’andamento dei tassi di mortalità e l’aumento dei costi legati al contenzioso.
Il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale, soprattutto generativa, ha fatto crescere in parallelo anche i rischi connessi: solo tra il 2023 e il 2024, gli incidenti legati all’IA sono aumentati di oltre il 60%, e un terzo di questi è stato causato da malfunzionamenti dei sistemi. L’industria assicurativa, ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo di prodotti specifici per i rischi legati all’IA, dovrà affinare la comprensione di queste minacce per definire meglio coperture, esclusioni e clausole. “In un ambiente di rischio sempre più interconnesso, gli assicuratori devono ridefinire costantemente il proprio orizzonte”, afferma Patrick Raaflaub, chief risk officer di Swiss Re, “e tra caldo estremo, rischi legali emergenti e nuove sfide legate all’intelligenza artificiale, è evidente che serve un cambiamento di approccio: bisogna guardare ai grandi trend macroeconomici che stanno plasmando il nuovo paesaggio del rischio globale”.