Secondo l’indagine Global Investment Matters di Towers Watson, la concreta esternalizzazione a terze parti del processo decisionale di un investimento è possibile e può avere successo solo se esiste un elevato livello di fiducia nella relazione. Lo studio sottolinea come i fiduciary manager possono aiutare a creare e mantenere questa fiducia assicurando un alto grado di trasparenza.
Alessandra Pasquoni, responsabile per l’Italia dell’Investment Consulting di Towers Watson, commenta: “A prescindere dall’entità della delega, sia questa per l’intero fondo o solo a una parte dello stesso, costruire e conservare la fiducia è essenziale per una partnership efficace; la nostra esperienza con clienti consolidati ci conferma che la totale trasparenza è il fattore determinante per riuscirci”.
L’indagine evidenzia che gli investitori devono chiedere piena trasparenza ai fiduciary manager in diverse aree tra cui: i costi; una chiara informazione su performance e rischio rispetto agli obiettivi; dettagli sulle aree che hanno aggiunto o detratto valore. Inoltre, è necessaria piena trasparenza sul processo d’investimento per permettere al consiglio di amministrazione di capire quali cambiamenti devono essere effettuati nel portafoglio, le ragioni ad essi sottostanti ed il valore aggiunto creato. Il report inoltre pone l’accento sul bisogno di chiarire come sono gestiti i conflitti di interesse, con particolare riguardo alle decisioni di assegnazione degli asset e su quanto incidono i compensi che vanno ai fiduciary manager.
Alessandra Pasquoni aggiunge: “Mentre la piena trasparenza è vitale per costruire un rapporto di fiducia, il provider dell’OCIO (Outsourced Chief Investment Officer) per far funzionare la partnership deve capire il contesto in cui si muove il cliente. Non esiste una misura standard, motivo per cui qualsiasi approccio deve considerare le caratteristiche del contesto in cui opera il cliente”.
Towers Watson evidenzia come i diversi contesti dei piani di contribuzione definita (DC – Defined Contribution) e a prestazione predefinita (DB – Defined Benefit) necessitino di un diverso approccio di gestione esternalizzata. Nei DB la tolleranza al rischio generalmente si riduce man mano che questi maturano, rendendo gli investimenti poco liquidi meno adatti mentre aumenta l’importanza della gestione del rischio rispetto alle passività. Viceversa, per un piano DC che ha registrato una sostanziale crescita del patrimonio, esiste la capacità di implementare una gestione multi-manager in vari comparti, consentendo ai partecipanti di beneficiare di maggior scelta ed efficienza nelle opzioni di investimento, le quali sono disponibili a minor costo. Tale situazione porta quindi l’attenzione per lo sponsor del piano sull’esigenza di rivedere la struttura del piano di investimenti e la politica di attuazione degli stessi.
Alessandra Pasquoni: “Mentre una piena comprensione del contesto in cui si trova ad operare il cliente è un punto di partenza essenziale per formulare il portafoglio più appropriato, sono necessarie anche competenze tecniche ed operative per avere successo in fase di implementazione. I clienti necessitano di un rapporto di fiducia affinché i processi di implementazione siano robusti ed i rischi adeguatamente gestiti. Questo comporta la necessità di avere a disposizione un team specializzato, avente adeguate risorse, sistemi di supporto e processi ben definiti. La cultura della gestione del rischio nel complesso è critica al riguardo.
L’indagine evidenzia che, indipendentemente dall’entità della delega, i piani fiduciari mantengono il controllo della strategia di alto livello, dovendo quindi determinare obiettivi di lungo periodo, redditività del capitale investito e tolleranza del rischio. L’OCIO offre consulenza strategica e gestisce le operazioni quotidiane d’implementazione, tra cui: allocazione delle risorse; selezione dei gestori; negoziazione delle commissioni dei gestori; revisione dei documenti legali e loro implementazione; gestione dei flussi di cassa; monitoraggio degli investimenti; interrelazione con la banca depositaria.
“L’OCIO, il mercato di gestione fiduciaria e la richiesta di questi servizi continuano a crescere rapidamente a livello globale. Ciò non sorprende, vista l’importanza crescente di evidenziare una gestione trasparente delle performance degli investimenti, le quali devono essere relazionate alle passività, con una chiara attribuzione delle responsabilità. Ci aspettiamo che questo trend continui in quanto tali forme di esternalizzazione possono costituire il modo migliore per molti fondi di competere con i migliori investitori globali, in un contesto economico oramai caratterizzato da bassi tassi di crescita e rendimento” conclude Alessandra Pasquoni.
Global Investment Matters analizza temi attuali d’investimento. Quest’anno le questioni principali riguardano:
- Contribuzione definite (DC)- Competere per fare la differenza negli investimenti
- Investire in pratica - Come accedere a temi di investimento di lungo termine
- Essere il primo fra i propri pari - Gli investimenti in concorrenza
- The grit in the oyster – Chi è il beneficiario nell’industria degli investimenti?