L’epidemia sanitaria globale è ancora in espansione e risulta complicato pensare ora a come sarà il post-coronavirus. Di certo il settore dei viaggi e del turismo rischiano di pagare il prezzo più alto al Covid-19.
Gli assicuratori viaggio britannici hanno stimato in circa 320 milioni di dollari l’ammontare degli indennizzi che dovranno pagare in relazione al coronavirus, con la stragrande maggioranza dei casi in riferimento ad annullamenti di viaggi già programmati. È quanto afferma l’Associazione degli assicuratori britannici (ABI), che ha effettuato il calcolo.
Si prevedono circa 400.000 richieste di indennizzo per coronavirus, il numero più alto mai registrato. Numeri che nulla hanno a che fare con le 294.000 richieste di cancellazione e annullamento ricevute nel corso dell’intero 2010, che finora detiene il record, con un totale di pagamenti in sinistri per circa 172,7 milioni di dollari. Di questi, 72,3 milioni di dollari furono gli indennizzi per cancellazione e interruzione viaggio a seguito della nube di cenere vulcanica islandese che causò il caos dei trasporti aerei in quell’anno.
Mark Shepherd, vicedirettore di ABI ha spiegato che “In questo momento senza precedenti, gli assicuratori viaggio britannici stanno fornendo il loro prezioso contributo per aiutare i clienti ad assorbire i danni finanziari legati all’annullamento o all’interruzione dei loro viaggi”.
Molti assicuratori viaggio hanno smesso di vendere coperture o hanno posto restrizioni legate al coronavirus sulle nuove polizze.