
Bruxelles ha ospitato il 18 novembre 2025 un doppio appuntamento di grande rilievo per il Gruppo Unipol: l’inaugurazione della nuova sede di rappresentanza istituzionale in Avenue Marnix n.23 e il convegno al Parlamento europeo dal titolo “Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea”, promosso dalle Vicepresidenti del Parlamento, On. Pina Picierno e On. Antonella Sberna. Due momenti che hanno segnato un passo importante nel percorso di crescita della compagnia e nel suo impegno a favorire il dialogo tra istituzioni, settore assicurativo e mondo economico.
Il convegno ha rappresentato un’occasione di confronto sul ruolo delle compagnie assicurative nella nuova agenda per la competitività europea. Vi hanno preso parte, oltre alle due Vicepresidenti del Parlamento europeo, Federica Favi, Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme, Vincenzo Celeste, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione europea, Carlo Cimbri, Presidente di Unipol, Matteo Laterza, Amministratore Delegato di Unipol, Ugo Bassi, Director of Banking, Insurance and Financial Crime presso la DG FISMA, Lauro Panella, membro del Gabinetto della Commissaria per i Servizi Finanziari, Luca Ferrais, Head of Unit – European & International Affairs del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Stefano Genovese, Head of Institutional & Public Affairs di Unipol, insieme a numerosi parlamentari europei della delegazione italiana.
Al centro del dibattito la Savings and Investments Union (SIU), il progetto della Commissione europea per rilanciare la struttura finanziaria dell’Unione, considerato uno strumento decisivo per orientare gli investimenti privati.
È stato sottolineato come il settore assicurativo possa diventare un partner attivo della nuova agenda europea, sostenendo crescita, stabilità finanziaria e protezione sociale. Attraverso strumenti di risparmio e previdenza, le compagnie sono in grado di indirizzare risorse verso infrastrutture, innovazione e sostenibilità, contribuendo alla resilienza economica e alla stabilità dei mercati. La loro capacità di investire nel lungo periodo consente di finanziare progetti strategici, mobilitare il risparmio delle famiglie verso l’economia reale e gestire i grandi rischi, dalle catastrofi naturali alla salute, riducendo gli oneri sui bilanci pubblici.
Il tema delle catastrofi naturali è stato affrontato con dati significativi: nel 2024 le perdite economiche globali hanno raggiunto i 318 miliardi di dollari, di cui solo 137 miliardi coperti da polizze assicurative. In Italia, l’alluvione del maggio 2023 nel Nord del Paese ha causato danni stimati in 8,5 miliardi di euro, il più costoso evento meteorologico degli ultimi cinquant’anni. In questo contesto, le assicurazioni private si confermano strumento essenziale per garantire continuità alle attività economiche e favorire una ripresa più rapida rispetto alle sole misure pubbliche post-calamità.
Il convegno ha evidenziato tuttavia la necessità di un quadro normativo coerente e competitivo. È stato sottolineato come l’attuale sistema presenti asimmetrie regolamentari che penalizzano le compagnie assicurative rispetto alle banche, in particolare con il cosiddetto Danish Compromise, che attribuisce ai gruppi bancari un trattamento prudenziale di favore sulle partecipazioni assicurative, senza concedere lo stesso beneficio alle compagnie che detengono partecipazioni bancarie. Inoltre, l’eccesso di regolamentazione, con il “Single Rulebook” finanziario che supera le 15.000 pagine, genera costi e incertezza. Da qui l’auspicio di un approccio improntato a equità e proporzionalità, capace di garantire un vero level playing field tra assicurazioni e banche e di sostenere le partnership pubblico-privato.
Il dibattito si è inserito nel solco dei Rapporti Draghi e Letta, che hanno richiamato l’urgenza di colmare il divario di produttività e innovazione rispetto ai concorrenti globali e tra gli stessi Paesi europei. Una sfida raccolta dalla nuova Commissione europea con la Bussola per la competitività, che mira a coniugare decarbonizzazione e crescita, ridurre le dipendenze esterne e semplificare il quadro regolatorio. In questo scenario, il settore assicurativo appare sempre più come un attore strategico, capace di mettere a disposizione il proprio “capitale paziente” per sostenere lo sviluppo e la competitività dell’Europa.