Unipol rafforzerà ulteriormente la propria presenza nel capitale di Bper salendo dal 15 al 20% e in prospettiva si ritaglierà un ruolo nel consiglio di amministrazione della banca modenese.
A dirlo è stato l’amministratore delegato e direttore generale di Unipol Carlo Cimbri nel corso della riunione dell’assemblea del gruppo bolognese che ha approvato il bilancio 2018 e confermato l’assetto di vertice. Il manager ha contestualmente negato qualsiasi tipo di manovra su Mps, senza negare una stoccata a Bper il cui titolo non sta dando i risultati attesi.
La partecipazione in Bper, ha sottolineato Cimbri, “ha richiesto un investimento di 236 milioni, sul quale a fine 2018 scontavamo una minusvalenza di 76 milioni. Da inizio anno il titolo è salito e quindi il valore della minusvalenza probabilmente si è ridotto, ma è naturale che non siamo soddisfatti”. In prospettiva, però, “siamo confidenti che farà meglio”. Il manager ha inoltre aggiunto che “Mps ha una dimensione in senso generale un po’ fuori dalla portata per le possibilità di aggregazione di Bper”.
Dopo aver rilevato Unipol Banca, Bper vuole continuare a svilupparsi anche per linee esterne. “Credo che il nostro gruppo continuerà a lavorare per crescere ulteriormente in modo organico, ma guardando anche a potenziali operazioni sapendo di poter contare" su una base sociale”, ha dichiarato Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper che in merito all’operazione su Unipol Banca ha detto che “il nostro Paese ha un livello di copertura assicurativa e di rischi nettamente inferiore a quelli europei. Lo spazio per crescere esiste”. Rispetto all’integrazione con Unipol Banca, Vandelli ha spiegato che “sarà semplificata dal fatto che il loro quartiere generale è a pochi chilometri da noi”, e questo, inevitabilmente “faciliterà lo scambio di una serie di filiali sul territorio, dove noi abbiamo una presenza limitata”.