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Cattolica Assicurazioni ha chiuso l’esercizio 2013 registrando un utile netto di 64 milioni di euro, in calo rispetto gli 85 milioni di euro dell’anno precedente, mentre la raccolta premi complessiva del lavoro diretto ed indiretto danni e vita ha raggiunto i 4,38 miliardi di euro, in aumento del 19,2% rispetto ai 3,68 miliardi del 2012, grazie ad una crescita molto significativa della produzione vita, in particolare tramite il canale distributivo bancario, e un incremento nei rami danni superiore al mercato. Migliora anche il margine di solvibilità che si attesta a 1,66 volte il minimo regolamentare (da 1,55 volte).
Sul risultato - sottolinea una nota della compagnia - hanno pesato “oltre a svalutazioni su avviamenti ed altri attivi pari a 27 milioni di euro, l’addizionale Ires una tantum dell’8,5% per 31 milioni di euro”. Senza queste poste negative, l’utile normalizzato sarebbe stato di 109 milioni. In virtù delle poste negative, tuttavia, il cda ha deciso di proporre all’assemblea un dividendo di 0,45 euro per azione, in flessione rispetto agli 0,8 euro dello scorso anno.
Il Presidente Paolo Bedoni ha così commentato la presentazione dei risultati 2012: ”Il Gruppo Cattolica ha confermato il trend positivo che in questi anni di grande difficoltà economica e finanziaria l’ha portato a crescere in valore assoluto e in percentuali nel mercato assicurativo italiano. È sulla base di questo trend positivo, che si potrà finalizzare l’acquisizione di una compagnia come Fata, leader nel comparto agroalimentare, in piena sintonia con un modello imprenditoriale di crescita che consolida e rafforza il posizionamento strategico di Cattolica sul mercato italiano. In coerenza con questo modello, ora Cattolica può aprire una fase nuova contraddistinta da forti scelte sul terreno dell’innovazione, tecnologica e di marketing, che siano in grado di cogliere le opportunità di una ripresa generale dell’economia di cui si registrano i primi, importanti segnali che ci auguriamo possano aprire una stagione nuova per l’economia e la società italiana“.
L’Amministratore Delegato Giovan Battista Mazzucchelli ha quindi aggiunto: “Portiamo all’approvazione dell’Assemblea un bilancio che, in tutte le sue voci fondamentali, si conferma positivo, in linea con i nostri programmi di sviluppo e con le nostre previsioni di crescita graduale e continua sul medio-lungo periodo. Un’imprevista imposta straordinaria, come l’addizionale Ires dell’8,5 per cento, decisa dal governo lo scorso novembre, riduce di 31 milioni un utile netto che sarebbe migliore rispetto a quello dello scorso anno. Il rafforzamento del margine di solvibilità, che pure sconta l’emissione del prestito subordinato contratto in dicembre per l’acquisizione di Fata, e l’ulteriore diminuzione del combined ratio, dimostrano che la crescita si è basata su miglioramenti strutturali che rafforzano il posizionamento di Cattolica sul mercato e predispongono il Gruppo all’assolvimento degli impegni legati alla futura entrata in vigore di Solvency II“.
La rete agenziale a fine 2013 contava 1.422 agenzie (1.391 a fine 2012) così distribuite: 55% nel nord d’Italia, 25% nel centro e 20% nel sud e isole. Gli sportelli di istituti bancari che collocano prodotti del Gruppo al 31 dicembre 2013 erano 5.862 (5.967 a fine 2012).