
Il gruppo Unipol chiude il 2020 con un utile di 864 milioni di euro, in calo del 20,5% sul 2019, esercizio che beneficiava di una posta di 421 milioni legata alla contabilizzazione della quota in Bper. A perimetro omogeneo il risultato segna un progresso del 23,6% a 905 milioni, si legge in una nota.
Il risultato del gruppo bolognese ha beneficiato del forte calo dei sinistri, che ha permesso al settore danni di chiudere con un utile ante imposte normalizzato di 1.124 milioni, dagli 810 milioni del 2019, e compensare così il risultato del vita, che ha realizzato utili ante imposte scesi da 236 a 71 milioni, per via del minor contributo della gestione finanziaria caratterizzata, nel 2020, da maggiori perdite da realizzo. Per quanto riguarda i settori immobiliare, holding e altre attività, si amplia il risultato negativo del 2019, con una perdita ante imposte in crescita da 84 a 128 milioni.
In un esercizio caratterizzato dall’emergenza sanitaria che ha influenzato sia l'attività commerciale sia la sinistralità, la raccolta è scesa del 12,9% a 12,2 miliardi, per effetto del calo sia del danni (-3,5% a 7,9 miliardi) che del vita (-26% a 4,3 miliardi). Bene UniSalute che ha visto i premi crescere del 7,7% sul 2019. Il calo dei sinistri si riflette in quello del combined ratio, migliorato dal 94,2% all’87%.
Per quanto riguarda, invece, l’evoluzione prevedibile della gestione l’andamento del business assicurativo risulta in linea con quello di fine 2020, ancora condizionato dagli effetti della pandemia sull’attività commerciale e sulla sinistralità. Il risultato consolidato della gestione per l’anno in corso, escludendo eventi attualmente non prevedibili anche legati ad un aggravarsi del contesto di riferimento, è atteso positivo e in linea con gli obiettivi definiti nel Piano Strategico 2019 -2021”.