
Il cda di Unipol ha approvato i conti del primo trimestre che vedono risultato netto consolidato normalizzato pari a 163 milioni di euro (+3,8%) mentre l’utile netto consolidato e comprensivo della plusvalenza da cessione di Popolare Vita (309 milioni), è di 472 milioni.
La raccolta diretta, al netto di Popolare Vita, è risultata di 3,2 miliardi, con i rami danni a 1,9 miliardi (-1,9%) e il vita a 1,2 miliardi di euro (+26,8%). Il combined ratio migliora al 94,1% rispetto al 95% dei primi tre mesi 2017, mentre il solvency ratio consolidato è pari al 181%.
“Ho visto che va di moda dire che è la migliore trimestrale della storia, noi non diciamo questo, ma che è una trimestrale che si ripeterà nel tempo”, ha detto il numero uno del gruppo Unipol, Carlo Cimbri.
Su Unipol Banca “andiamo avanti col nostro percorso per renderla se possibile più profittevole e siamo sulla strada giusta”, ha aggiunto e rispondendo a una domanda su possibili future aggregazioni di Unipol Banca ha spiegato che “dipende da che condizioni ha un altro partner: valutiamo queste operazioni per dare un futuro prospettico al nostro investimento e non certo per risolvere problemi di altri. Non ci serve cash. In seguito a un’aggregazione siamo disponibili a restare come investitori stabili, lo siamo già in un altro gruppo bancario come Bper e lo saremmo anche nel caso di un’alleanza”.