
L’Ivass ha nuovamente puntato i riflettori sulla semplificazione del linguaggio nei contratti assicurativi, tema centrale per la tutela del consumatore. Il workshop “La semplificazione nei contratti assicurativi: verifica dei progressi” ha fatto il punto sui risultati ottenuti e sulle sfide ancora aperte.
Il linguaggio tecnico-legale che domina la contrattualistica risponde sì all’esigenza di certezza giuridica, ma spesso si traduce in frasi complesse e termini poco accessibili per chi, alla fine, quelle polizze le sottoscrive: il cliente. A questa difficoltà strutturale si aggiungono bias cognitivi che influenzano il processo decisionale, generando confusione e scelte non sempre consapevoli.
Nel 2022, per misurare concretamente il livello di leggibilità dei contratti, IVASS ha affidato a LPC Research un’indagine basata sull’indice di Gulpease, uno strumento calibrato sulla lingua italiana.
Il benchmark scelto? La Costituzione Italiana, con un indice pari al 54,9.
I risultati iniziali sono stati deludenti: i testi analizzati risultavano difficili da comprendere anche per cittadini con istruzione superiore.
Il feedback è stato condiviso con le compagnie, che sono state invitate a rivedere e migliorare i testi.
Un nuovo monitoraggio nel 2024 ha rilevato un miglioramento significativo: l’88% del campione ha registrato un incremento dell’indice Gulpease, passato in media da 44,24 a 47,34. Alcuni contratti sono ora comprensibili, seppure con difficoltà, anche da chi ha un titolo di studio di scuola media inferiore.
Due le conclusioni principali del workshop: da un lato, la semplificazione è possibile e produce effetti misurabili; dall’altro, serve un approccio sistematico che renda l’intera struttura contrattuale più trasparente, con lessico, sintassi e grafica pensati per essere davvero al servizio del consumatore.
Un segnale incoraggiante arriva dal mercato: in presenza di una spinta forte e chiara dell’Autorità, le imprese sono disposte a raccoglierla.