Fake news
Cresce la consapevolezza degli effetti della disinformazione, che può essere arginata da professionisti della comunicazione accreditati come fonti autorevoli e garanti dell'affidabilità e della qualità delle notizie. Per distinguere la buona dalla cattiva informazione servono competenze solide sulle nuove tecnologie e regolazioni più stringenti.
Il fenomeno delle fake news e della disinformazione online ha assunto dimensioni sempre più preoccupanti, soprattutto in ambito sanitario, dove spesso le persone faticano a distinguere le fonti autorevoli da quelle ingannevoli.
Per i medici italiani le fake news rappresentano l’inferno, o quanto meno rendono la loro vita professionale alquanto complicata, come dimostra il fatto che oltre 9 camici bianchi su 10 (il 93%) vive questo fenomeno come una vera e propria minaccia.
Si è svolto ieri a Milano il Convegno ANRA “Sulle ali del Risk Management”, ventesima edizione dell’appuntamento annuale dell’Associazione Nazionale Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali, che attraverso gli interventi di esperti del mondo aziendale, assicurativo e accademico ha affrontato diversi temi di attualità, connessi con i grandi cambiamenti in atto dal punto di vista economico, sociale, normativo, tecnologico e ambientale.
Quattro tavole rotonde, dedicate ad IoT e nuovi modelli di gestione d’impresa, cyber risk e imprese italiane, cambiamenti climatici e impatto sulle organizzazioni, distorsione percettiva e comunicazione corporate nell’era delle fake news.
La disinformazione online complessivamente prodotta in Italia nel secondo bimestre 2019 mostra un andamento pressoché costante rispetto al periodo gennaio-febbraio. A rilevarlo è il terzo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
In vista delle prossime elezioni europee Facebook intensifica le azioni contro la diffusione di fake news. Con l’obiettivo di difendersi dalle interferenze che l’hanno colpita durante le presidenziali Usa del 2016, il social media obbligherà i partiti politici europei a registrarsi come inserzionisti in tutti gli stati membri della Ue.
Nell’era dell’Industria 4.0 e dell’Intelligenza Artificiale, le macro aree di rischio aziendale per un risk manager non riguardano più soltanto impianti e macchinari - per i quali la sensoristica per la manutenzione predittiva ha aiutato ad anticipare un elevato numero di problematiche andando a monitorare i disfunzionamenti “a monte” - ma si sono decisamente spostate verso il “cyber”, sia in un’ottica di maggior sicurezza richiesta all’interno del sistema azienda che soprattutto in una di verifica del flusso informativo, sempre più veloce e incontrollato.