Assofondipensione
Oltre 4 milioni di lavoratori iscritti a 32 fondi pensione negoziali a fine 2023, con un risparmio accumulato destinato alle future prestazioni previdenziali superiore a 67 miliardi di euro: è la categoria di fondi pensione più rilevante sia dal punto di vista delle posizioni in essere, sia dal punto di vista patrimoniale.
Giovanni Maggi è stato rieletto presidente di Assofondipensione fino al 2027.
I fondi pensione negoziali, 3,3 milioni di iscritti e 64 miliardi di patrimonio in gestione, chiedono al governo e al mondo della politica di agire in modo da incrementare le adesioni alla previdenza complementare, senza la quale i giovani lavoratori di oggi rischiano di ritrovarsi con un assegno pensionistico inferiore alla metà dell’ultimo stipendio.
Giovanni Maggi, 56 anni, esponente di Confindustria, è stato rieletto per un nuovo mandato alla Presidenza di Assofondipensione. Nel giorno della riconferma Maggi ha voluto rivolgere un messaggio chiaro al governo, alle forze politiche e alla classe dirigente del Paese per sostenere “la necessità di un rafforzamento della previdenza complementare come pilastro fondamentale di un welfare moderno ed efficiente”.
Con il sistema previdenziale ancora al centro del dibattito politico e dell’attività del Governo e del Parlamento si terrà a Roma, martedì 11 dicembre prossimo presso l’Auditorium Inail di Piazza Giulio Pastore n. 6, dalle ore 9, l’Assemblea Annuale 2018 di Assofondipensione, l’associazione che riunisce 30 fondi pensione negoziali cui aderiscono quasi 3 milioni di lavoratori dipendenti.
Sono 32 i fondi, due milioni e 670 mila i lavoratori aderenti, oltre 47 miliardi di euro le risorse accumulate per le future prestazioni, la raccolta netta è in crescita e i rendimenti nel medio-lungo periodo sono nettamente superiori alla rivalutazione del Tfr.
Assofondipensione, pur ritenendo un’eventualità remota il rischio che i versamenti ai fondi pensione possano essere coinvolti nei salvataggi bancari, sollecita un intervento chiarificatore del legislatore sul D.Lgs 180/2015 che ha introdotto in Italia il cosiddetto bail-in.
Non c’è pace per la previdenza complementare, considerato che nel DDL Concorrenza, ancora all’esame del Senato, continuano gli interventi tesi a scardinarne l’equilibrio.
Nell’imminenza del dibattito parlamentare sul cosiddetto Ddl Concorrenza, Assofondipensione auspica una modifica delle norme che riguardano la previdenza complementare. In particolare l’Associazione, che vede insieme Confindustria e Sindacati e rappresenta oltre due milioni di lavoratori dipendenti iscritti ai fondi pensione negoziali o di categoria, ritiene che l’articolo che modifica la cosiddetta portabilità dei fondi pensione sia un crogiolo di errori.
In assenza di iniziative da parte del governo e delle istituzioni, per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la previdenza complementare in Italia scende in campo Assofondipensione, l’associazione che riunisce i fondi pensioni di categoria, detti anche negoziali, cui sono iscritti in Italia oltre due milioni di lavoratori dipendenti.