VedoGreen, la società del Gruppo IR Top specializzata nella finanza per le aziende green, ha presentato l’indagine sulla percezione della green economy.
“Investire nella green economy – commenta Anna Lambiase, Amministratore Delegato VedoGreen – significa focalizzarsi su imprese del nostro sistema industriale che stanno rivedendo i propri processi produttivi e prodotti in chiave sostenibile puntando sull’efficienza e sul miglioramento dell’impatto ambientale. Gli Investitori Istituzionali hanno attribuito caratteristiche peculiari alle aziende green: secondo il 64% degli intervistati queste si distinguono per le elevate potenzialità di sviluppo, per il vantaggio strategico rispetto ad altri settori di investimento e l’elevato grado di innovazione. Le aree a maggior potenziale di crescita per l’industria green a livello internazionale risultano Sud-est asiatico, Sud America Africa e Medio Oriente. Dal sondaggio sugli Opinion Leaders emerge chiaramente una forte richiesta di impegno rivolta alle Istituzioni, affinché si pongano le basi normative e strategiche per lo sviluppo di un settore che certamente ha enormi potenzialità. Il rilancio dell’occupazione richiede anche l’adozione di specifici programmi educativi per la formazione di nuove figure professionali specializzate. Di rilievo anche la diffusione di una cultura green attraverso mirate campagne di comunicazione e sensibilizzazione. La nostra società, in tale contesto, si propone di supportare le aziende green nel differenziare le fonti di finanziamento, mettendo a loro disposizione competenze specialistiche per la quotazione in Borsa e l’accesso a fonti alternative di capitale, anche a livello internazionale”.
L’indagine sugli Investitori Istituzionali è stata realizzata da IR Top per VedoGreen attraverso un questionario strutturato inviato a circa 100 Investitori Istituzionali Europei (Italia, Francia, Germania, UK, Svizzera), riconducibili a differenti categorie tra cui Fondi etici, Investment Bank, Family Office, Fondi di Private Equity, Asset manager.
L’86% degli investitori istituzionali considera il green investing un criterio di investimento valido per differenti settori della Green Economy, mentre il 14% degli intervistati si concentra in maniera esclusiva su uno specifico settore green. L’83% degli intervistati afferma di voler incrementare l’investimento nel settore green nei prossimi 3 anni. Dall’analisi emergono i settori chiave che cresceranno maggiormente nel futuro e sui quali gli investitori istituzionali potranno puntare: Eco-building (71%), Smart Energy (69%), Green Chemistry (65%). Nello scenario di progresso futuro emergono anche Agribusiness (62%) e Waste management (57%). Con riferimento specifico alle energie rinnovabili, il 71% degli investitori istituzionali considera l’idrico (in particolare mini-idroelettrico) la fonte rinnovabile su cui è più opportuno investire; seguono biomasse (43%), eolico (29%), solare (25%).
Le potenzialità di crescita offerte dalla Green Economy (43%), il processo di evoluzione verso un’economia circolare e il trend irreversibile legato alla limitatezza delle risorse fossili (36%), insieme alla tematiche di sostenibilità (21%), costituiscono le principali motivazioni suggerite dagli investitori per investire nel green.
Tra i fattori che limitano la propensione all’investimento sono citati il rischio normativo (43%), dovuto alla generale incertezza delle norme e alla scarsa armonia tra i sistemi legislativi dei diversi Paesi e l’eccessiva burocrazia (21%).
Tra gli interventi più importanti che i governi dovrebbero attuare per favorire lo sviluppo della Green Economy e dare impulso al settore, gli Investitori Istituzionali individuano al primo posto la semplificazione burocratica attraverso lo snellimento di pratiche e procedure (71%), la creazione di nuove politiche di sviluppo e di incentivi economici adeguati a sostegno del mercato (57%), incentivi fiscali (43%). Inoltre occorre sostenere la Green Economy attraverso la creazione di fondi di investimento dedicati di natura pubblica (36%) e l’apertura di linee di credito bancarie green (29%).
L’indagine sugli Opinion Leader è stata commissionata da VedoGreen a ISPO, l’Istituto di ricerca sociale, economica e di opinione guidato dal Prof. Renato Mannheimer, ed è stata condotta su un campione selezionato di opinion leader appartenenti al mondo economico (imprenditori delle più grandi aziende italiane), culturale (docenti e analisti finanziari), politico (istituzioni e associazioni di categoria) e dell’informazione (direttori delle principali testate nazionali). Sponsor dell’iniziativa: IR Top Consulting e Italeaf, la startupper company di TerniEnergia.
Green Economy il settore chiave per il rilancio del Paese La Green Economy rappresenta il settore chiave per il rilancio del Paese: è unanime il giudizio positivo espresso dagli opinion leader, che indicano in questo modo una chiara direzione per lo sviluppo. Il 98% degli intervistati riconosce infatti al settore la capacità di incrementare la competitività del nostro sistema industriale, il 97% l’opportunità per rilanciare l’occupazione creando nuove figure professionali e l’83% la possibilità di attrarre investimenti esteri. Accanto alla green economy la ripresa passa per i settori Turismo (71%) e Infrastrutture e grandi opere (57%); meno rilevante il peso attribuito ai settori tradizionali: Food&Beverage (28%), Moda e Design (20%) e industria automobilistica (11%). Dal sondaggio emergono altri elementi rilevanti: lo sviluppo economico nella direzione green avrebbe l’indubbio vantaggio di tutelare la salute dell’uomo riducendo le conseguenze dell’inquinamento (96%); inoltre il “green” non è percepito come una modalità per ottenere pura visibilità al solo scopo pubblicitario, ma rappresenta una sensibilità reale verso l’ambiente (61%). Il giudizio positivo sulle potenzialità del settore è condiviso, sempre secondo un’indagine condotta da ISPO per VedoGreen, dall’opinione pubblica: gli italiani evidenziano l’importanza di investire in un settore che consenta di ridurre le conseguenze dell’inquinamento (96%), di rilanciare il sistema produttivo (82%) e di creare e difendere i posti di lavoro (80%). Aziende green strategiche per gli investitori e ad elevate potenzialità di sviluppo.
Gli opinion leader condividono un giudizio molto positivo sulle aziende green: secondo il 99% degli intervistate hanno elevate potenzialità di sviluppo e per il 95% sono strategiche per gli investitori (95%). Le aziende green si distinguono inoltre per elevato grado di innovazione (91%), competitività (83%), vocazione internazionale (70%) e solidità (67%). Il sondaggio evidenzia inoltre come il 63% degli opinion leader attribuisca alle aziende green un’elevata responsabilità ambientale, declinata in termini di sostenibilità dei processi, risparmio energetico, attenzione alle materie prime, basse emissioni, tutela della salute. Il giudizio positivo sulle aziende green è confermato dai dati rilevati presso l’opinione pubblica italiana: sempre secondo un’indagine ISPO per VedoGreen l’uso di fonti di energia pulita, il risparmio energetico nei processi di produzione e trasporto, il riutilizzo dei rifiuti e la riduzione dei fattori inquinanti migliorano notevolmente la reputazione aziendale. Secondo il giudizio degli opinion leader, i principali ambiti sui quali investire sono le energie rinnovabili (69%) e la gestione dei rifiuti (55%). Il dato è significativo in quanto condiviso anche dall’opinione pubblica italiana, che indica al primo posto la gestione dei rifiuti (46%) e le energie rinnovabili (40%). Dal sondaggio emergono altri settori chiave sui quali puntare: mobilità sostenibile (48%), eco-edilizia (39%), tecnologie di risparmio energetico (25%). Con riferimento alle energie rinnovabili, il solare riscontra il consenso più elevato (84%), seguito da biomasse (60%), idrico (54%) ed eolico (50%). Il sole è la fonte di energia pulita su cui investire maggiormente anche secondo la popolazione italiana (70%).
Per lo sviluppo della Green Industry occorre un forte impegno del Governo e dell’Unione Europea; gli opinion leader indicano gli interventi più urgenti da attuare. Al Governo italiano è richiesta l’adozione di un piano industriale nazionale green basato su una pianificazione di medio/lungo periodo, sostenuto da accordi bilaterali con i principali paesi e da una legislazione slegata dall’avvicendarsi delle legislature.
Tra le misure più urgenti da adottare per imprimere un forte impulso al settore: incentivi fiscali e detrazioni governative per chi investe nel mondo green, riduzione del costo del lavoro e snellimento delle pratiche burocratiche.