
Si è svolta mercoledì scorso a Milano l’assemblea annuale di ACB, l’Associazione di Categoria Brokers di Assicurazioni guidata da Luigi Viganotti che nella sessione pubblica della giornata dedicata agli operatori del settore ha ospitato il convegno “Intermediazione: Centralità del Mercato Assicurativo. Cambia il ruolo dell’intermediario alla luce dei nuovi regolamenti?”. Nell’introdurre i lavori Luigi Viganotti non ha nascosto le sue preoccupazioni sui temi caldi dell’intermediazione assicurativa: l’Oria, il nuovo organismo che sarà responsabile del registro unico degli intermediari (RUI) ma anche della vigilanza sugli operatori e il modello di semplificazione portato avanti dall’Ivass con importanti novità in carico ai broker iscritti alla sezione B ai quali verrebbero accollate le responsabilità dei collaboratori operanti all’esterno. Per non dire del rischio cancellazione delle oltre 12.000 società iscritte oggi alla sezione E (sub agenti e collaboratori esterni ) del RUI. Su tutto aleggia lo spirito europeo dell’IMD2.
Gli aspetti giuridici degli argomenti in campo sono stati trattati dall’avv. Antonio Longo, Docente di Diritto degli Intermediari Finanziari, dall’avv. Carlo Galantini, dello studio legale Galantini/Hellborn/Cocco-Ordini e dall’avv. Andrea Maura, dello studio legale Legal Ground.
Secondo Antonio Longo con l’Oria, organismo di diritto privato costituito dai rappresentanti delle associazioni degli intermediari e delle imprese sotto supervisione dell’Ivass, si è ritenuto di procedere a una revisione delle categorie professionali tenute all’iscrizione al RUI, nel rispetto dei principi di semplificazione e proporzionalità, mediante un intervento volto a rendere maggiormente efficace la vigilanza sugli intermediari , con la previsione di un impianto di controllo piramidale (gli operatori di 1° livello devono controllare quelli di 2° livello) sulla vasta area di operatori e un maggiore allineamento alla disciplina del settore bancario e finanziario, mediante l’armonizzazione dei requisiti di accesso all’attività.
Grande allarme sul profilo sanzionatorio della sospensione dell’attività, che per il broker equivarrebbe in sostanza a una cancellazione, seppure introdotta in luogo della censura secondo una misura mutuata dal profilo dei promotori finanziari.
Longo pone l’accento sul fatto che la sospensione è una misura anacronistica in quanto durante il periodo di sospensione all’intermediario è vietato sottoscrivere nuovi affari, ma solo gestire quelli esistenti. Ma l’attività di mantenimento e aggiornamento del programma assicurativo di una PMI andrebbe considerata come gestione dell’attività o nuovo business? A questa domanda non sembra esserci risposta al momento, senza contare il fatto che sarebbe difficile trovare una compagnia disposta a sottoscrivere affari con un broker reduce da un periodo di sospensione.
Sull’evoluzione della IMD2, il timore riguarda un possibile appiattimento sul modello del settore finanziario, con la perdita di caratteristiche fondamentali del mercato assicurativo quali la consulenza e la relazione. Secondo Carlo Galantini, poiché le direttive Mifid e il regolamento sui Priips sono stati già approvati la IMD2, che contiene la parte riguardante i Priips, seguirà lo stesso tipo di impostazione.
Andrea Maura ha inoltre ricordato le diverse questioni rimaste ancora in sospeso con l’Ivass chiamata a chiudere diverse partite, soprattutto in merito all’Rc Auto: dalla dematerializzazione dei documenti, al risarcimento diretto, all’Autorità antifrode. SI tratta di misure che potrebbero dare il là alla riforma strutturale dell’Rc Auto da più parti invocata.