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L’assemblea annuale dell’Ivass tenutasi a Roma la scorsa settimana ha diviso gli operatori. Alcuni ne hanno dato un giudizio, tutto sommato, positivo mentre altri non hanno nascosto le loro perplessità. Fra questi ultimi anche il presidente di Anapa (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazioni), Vincenzo Cirasola che nella consueta comunicazione settimanale ai propri associati si è detto molto deluso dal discorso del presidente dell’Istituto Salvatore Rossi che nelle 26 pagine di intervento non ha dedicato una parola agli intermediari assicurativi.
Cirasola osserva come dal momento dello scioglimento di Isvap e dalla creazione dell’Ivass sotto l’egida della Banca d’Italia, non si senta parlare d’altro che di banche e assicurazioni. E allora, si domanda, “cosa accadrà agli agenti con la creazione dell’ORIA? Ci troveremo di fronte a un nuovo OAM (l’organismo che riunisce i mediatori del credito)? A un duplicato di quell’ organismo? Di sicuro una constatazione possiamo farla. La nostra categoria ha perso la propria identità. A questo si aggiunga che saremo, dopo l’eliminazione del RUI e la creazione dell’ORIA, maggiormente responsabili anche nei confronti dei subagenti, il cui operato ricadrà sotto la nostra responsabilità con le nuove sezioni di ORIA (3 e non più 5 come il Rui).
Per questo motivo Cirasola chiama a raccolta le associazioni di broker e agenti: “Dovremmo lavorare in concerto con le altre associazioni di categoria, di agenti e broker, per domandare al Mise di recepire le nostre comuni istanze, evitando di creare ulteriori danni e aggravi di responsabilità agli intermediari”.
Cirasola richiama poi l’attenzione su un passaggio di Salvatore Rossi dedicato al tema dell’Rc Auto, e lo cita testualmente: “Sappiamo –ha detto Rossi - che il mercato RC auto in Italia è relativamente concentrato, con i primi 5 gruppi che ne detengono circa il 70 per cento. Tanto per avere un riferimento, i primi cinque gruppi bancari detengono meno di metà del loro mercato”.
Una dichiarazione che secondo Cirasola sconfesserebbe l’esito e le intenzioni dell’Antitrust “che si illude di voler aprire il mercato della Rc Auto rimuovendo gli ostacoli al plurimandato. Ma se i gruppi sono solo 5 e tra loro non concedono mandati in plurimandato (rientra nella loro libertà farlo, visto che non vige una legge che impone il plurimandato obbligatorio), com’è possibile che si diffonda il plurimandato nella Rc Auto?”.