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Secondo le rilevazioni mensili di CRIF il mese di marzo ha fatto registrare un incremento impetuoso nel numero delle richieste di mutuo da parte delle famiglie italiane, con un eloquente +49,4% rispetto al corrispondente mese del 2014 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi) che per altro a sua volta si caratterizzava per un segno positivo.
Si tratta del record assoluto da quando CRIF ha iniziato a rilevare l’andamento delle richieste su base mensile. Il dato di marzo porta la domanda aggregata a livello di I trimestre 2015 a segnare un incremento del +37,5% rispetto al pari periodo dello scorso anno.
Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, la classe prevalente in cui si sono maggiormente concentrate le richieste nel I trimestre dell’anno in corso è quella compresa tra 100 e 150.000 euro, con una quota pari al 30,1% del totale (in aumento di 2 punti percentuali rispetto al pari periodo del 2014), seguita da quella inferiore ai 75.000 Euro (26,3%).
Alla luce di questi dati è intervenuto il presidente nazionale di Adiconsum, Pietro Giordano, a sottolineare come questi numeri mettano in luce diverse differenze rispetto al periodo precedente la crisi, a partire dagli importi richiesti che oggi sono più bassi e dal fatto che molti richieste non riguardano nuove accensioni, ma surroghe o sostituzioni.
“Le famiglie italiane – ha aggiunto Giordano – versano ancora in gravi difficoltà e non riescono ad onorare le rate del mutuo e anche del credito al consumo. Come Adiconsum, ci battiamo da anni per misure che sostengano le famiglie in difficoltà, per scongiurare la perdita di un bene prezioso qual è la casa, non solo a livello economico, ma soprattutto familiare e sociale. Oltre alla moratoria di 18 mesi dell’intera rata, abbiamo sottoscritto un accordo con l’Abi per la sospensione della sola quota capitale non solo per i mutui garantiti da ipoteche, ma anche per il credito al consumo di durata superiore ai 24 mesi”.