Mutui
Le rate dei mutui con tasso variabile sono rincarate tra il 35% e il 119% in meno di due anni. L’aumento del denaro ha messo in difficoltà un gran numero di famiglie nel nostro Paese, che hanno dovuto fare i conti con una contrazione del reddito residuo che in molti casi è attivato al 51%.
Nel 2023 sono crollati di 40 miliardi di euro i prestiti bancari destinati alle imprese e alle famiglie italiane. È quanto emerge dal rapporto sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale il totale dei finanziamenti è passato da 1.328 miliardi a 1.288 miliardi.
La BCE ha confermato che i tassi restano invariati, ma quando caleranno gli indici? Per rispondere alla domanda Facile.it ha esaminato i Futures sugli Euribor, che rappresentano le aspettative di mercato, scoprendo che le rate dei mutui variabili italiani potrebbero iniziare già a diminuire dal secondo trimestre 2024 con un calo che, per un finanziamento medio, sarebbe intorno ai 10 euro, per arrivare a quasi 100 euro entro la fine dell’anno e 120 euro entro giugno 2025.
Dopo l’aumento registrato a novembre, a dicembre 2023 il tasso sui nuovi mutui erogati alle famiglie dalle banche in Italia è sceso al 4,42%, rispetto al 4,50% del mese precedente.
Il 2023 ha segnato una decisa ripresa per prestiti, sia personali che finalizzati, per il “Buy Now, Pay Later” e per i finanziamenti richiesti sul web, mentre la richiesta di mutui fatica ancora a riprendere.
Se non ci saranno sorprese, la Bce dovrebbe fermare la corsa ai rialzi, e questo vorrebbe dire che a fine anno l’aumento sulle rate dei mutui variabili italiani si fermerà a +294 euro rispetto a gennaio 2022 (+64%).
Nel secondo trimestre del 2023 il tasso medio applicato alle famiglie sui nuovi mutui a tasso fisso per l'acquisto di abitazioni è risultato del 4,32%, con minime differenze tra le singole aree territoriali. In particolare, il tasso più elevato si è registrato nel Nord-Est con il 4,40%, seguito dal 4,35% nelle Isole, 4,31% nel Nord-Ovest, 4,30% nel Sud. Il livello più basso si è riscontrato nel Centro con il 4,27%.
É tempo di bilanci per molte famiglie italiane, già oggi costrette a fare i conti soprattutto in previsione di un autunno che si preannuncia “caldo” dal punto di vista dei prezzi. Facile.it e Consumerismo No profit hanno analizzato le principali voci di spesa familiare per capire quali siano quelle cresciute di più nell’ultimo anno e quali quelle che potrebbero aumentare ulteriormente nei prossimi mesi. Dai mutui ai prestiti, dalle bollette alla benzina, l’assicurazione auto, la telefonia, il carrello della spesa, l’ortofrutta, i trasporti e il turismo, ecco cosa è emerso.
Come si comporterà la Bce durante la riunione di giovedì 14 settembre? Due gli scenari più probabili secondo gli esperti di Facile.it e Mutui.it. Da un lato l’ipotesi che la Banca Centrale Europea si prenda una pausa dagli aumenti, che si tradurrebbe in uno stop al rialzo delle rate dei mutui variabili. Dall’altro l’ipotesi di un ulteriore incremento di 25 punti base, che porterebbe la rata di un mutuo medio a tasso variabile a sfiorare i 760 euro, vale a dire il 66% in più rispetto all’inizio del 2022.
Continua nel secondo trimestre 2023 la rapida crescita degli indici di riferimento Euribor avviatasi a inizio 2022 con impatti sulla tipologia di tasso preferita da privati e famiglie che, nel momento della scelta, tornano a optare in massa per i mutui a tasso fisso nel 97% dei casi.
L’aumento dei tassi di interesse pesa sulle tasche degli italiani che hanno sottoscritto un mutuo variabile, con incidenza diversa nelle aree del Paese.
Quasi 1 milione di famiglie italiane non riesce a pagare le rate del mutuo. L’aumento del costo del denaro, l'incremento dei tassi e la corsa dell'inflazione riducono il reddito disponibile e mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti, denuncia uno studio della Fabi che stima in circa 15 miliardi di euro il buso di rate non pagate.
Non si ferma la corsa dei tassi su mutui e prestiti a imprese e famiglie, sull’onda della stretta monetaria imposta dalla BCE.
Se, come previsto, il 15 giugno la BCE dovesse annunciare un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25 punti base, secondo le simulazioni di Facile.it l’aumento dei tassi potrebbe portare a un rincaro della rata dei mutui fino a quasi 275 euro rispetto all’inizio dello scorso anno (+60%). E la corsa dei tassi potrebbe non essere finita visto che, secondo le aspettative di mercato, il picco dell’Euribor verrà raggiunto a settembre prossimo. Per l’analisi il comparatore ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022.
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 12.855 milioni di euro nel quartotrimestre 2022. “Rispetto allo stesso trimestre del 2021 si registra una diminuzione delle erogazioni pari a -16,7 %, per un controvalore di oltre 2.580 milioni di euro”, afferma Renato Landoni, presidente di Kìron Partner. “È quanto emerge dai dati riportati nel report Banche e istituzioni finanziarie - IV trimestre 2022 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di marzo”.
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