![](https://asefibrokers.com/sites/default/files/styles/notizie-medium/public/notizie/cattolica-assicurazioni2_9.jpg?itok=7oGVqqfW)
Complice la riforma delle banche popolari, la finanza veneta si è messa in gran spolvero e studia le possibili mosse del nuovo risiko bancario. Sullo sfondo si muove la Fondazione Cariverona che punta al ruolo di polo aggregante, con una potenza di fuoco che sfiora il miliardo (250 milioni di liquidità già in cassa più i circa 400 milioni che potrebbe incassare dall’alleggerimento in Unicredit).
Un contendente da non sottovalutare è Cattolica Assicurazioni. La compagnia guidata da Paolo Bedoni ha chiuso il 2014 con 107 milioni di utile e può contare su circa due miliardi di riserve tecniche. Cattolica è anche l’unica cooperativa assicurativa con voto capitario quotata a Piazza Affari.
Una delle prede più ambite è invece la Banca Popolare di Vicenza, sorvegliata speciale della Bce e avviata verso la quotazione in Borsa nel 2016, nonché socio di maggioranza di Cattolica con il 15%. Cattolica che a sua volta ha investito 50 milioni nella banca vicentina di cui è azionista con lo 0,9%. E proprio da Vicenza vorrebbe partire Cattolica (che ha rilevato il 2% di Palladio Finanziaria con un esborso di 24 milioni) per diventare un polo aggregante per la finanza veneta. L’istituto guidato da Gianni Zonin e Francesco Iorio sta infatti per mettere in cantiere un aumento di capitale di 1,5 miliardi che, secondo “Il Giornale”, potrebbe avvenire a sconto (con un’offerta anche tra 10 e 15 euro). Un’operazione quindi assai interessante per chi come Cattolica ha munizioni da spendere.