L’assemblea plenaria del Parlamento Europeo ha adottato in seconda lettura i testi del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali e della Direttiva che regola i trattamenti di dati personali nei settori di prevenzione, contrasto e repressione dei crimini, ultimando un iter legislativo durato oltre 4 anni.
Il nuovo “pacchetto protezione dati” garantirà maggiori opportunità e tutele per cittadini e imprese, adeguando una normativa europea che risale ormai agli anni ‘90, cioè un periodo in cui molte degli attuali strumenti tecnologici non esistevano e Internet muoveva i primi passi.
Il nuovo Regolamento introdurrà una legislazione in materia di protezione dati uniforme e valida in tutta Europa, affrontando temi innovativi - come il diritto all’oblio e alla portabilità dei dati - e stabilendo anche criteri che da una parte responsabilizzano maggiormente imprese ed enti rispetto alla protezione dei dati personali e, dall’altra, introducono notevoli semplificazioni e sgravi dagli adempimenti per chi rispetta le regole.
La Direttiva stabilisce norme comuni per il trattamento dei dati a fini giudiziari e di polizia all’interno di tutti gli Stati membri.
Obiettivo della Direttiva è di innalzare le garanzie per la privacy dei cittadini, ma anche facilitare lo scambio e l’uso delle informazioni utili per il contrasto a fenomeni come criminalità e terrorismo.
Nei prossimi giorni il Consiglio Ue prenderà atto dell’approvazione delle norme da parte del Parlamento. Seguirà quindi la pubblicazione dei testi nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE), verosimilmente entro la fine di giugno.
Il Regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella GUUE e, dopo due anni, le sue disposizioni saranno direttamente applicabili in tutta l’Unione europea. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della direttiva nel diritto nazionale con apposite norme.
“L’approvazione del Regolamento e della Direttiva rappresentano per l’Unione un traguardo importante, atteso da tempo”, ha commentato Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. “Ma si pongono anche come una sfida sia per le Autorità Garanti sia per imprese, soggetti pubblici, liberi professionisti chiamati a un ruolo di grande rilievo e responsabilità nel garantire un sempre più elevato grado di tutela delle persone che vivono e operano nell’Unione. Un percorso verso una più ampia tutela, soprattutto nel mondo digitale che si apre già da subito e che vedrà l’Autorità italiana impegnata in un dialogo costante con tutti gli attori in campo e con le altre Autorità Garanti europee”.