Gli italiani dimostrano di essere diventati molto sensibili all’argomento welfare, chiedendo sempre più servizi alle loro aziende, le quali grazie anche agli incentivi introdotti dalla nuova Legge di Bilancio 2017, sono ben disponibili ad allargare l’offerta.
È questo a grandi linee il quadro che emerge dall’ultima ricerca condotta da Unisalute. Secondo i dati raccolti dalla compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, il 45% del campione di intervistati ritiene che nella valutazione di una opportunità lavorativa, la proposta da parte del datore di lavoro di una serie di servizi e agevolazioni aggiuntive sia molto importante o, in alcuni casi, fondamentale. Secondo l’85 degli intervistati spetta alle aziende offrire beni e servizi per agevolare la vita quotidiana dei lavoratori che desidererebbero ricevere maggiori proposte di piani di welfare aziendale. Un risultato che conferma quanto già rilevato dall’edizione 2016 dell’Osservatorio Sanità UniSalute.
Da parte loro, le aziende si stanno muovendo verso una sempre maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori, favorendo la costruzione di una serie di servizi sempre più efficiente, capace di rispondere in modo concreto alle esigenze dei cittadini. A mancare sembra essere una corretta comunicazione di base. Infatti, il 13% degli intervistati non sa se la sua azienda dà la possibilità di trasformare i premi aziendali in servizi di welfare, il 13% dichiara che nessuno, in sede di colloquio, ha mai parlato di questo argomento, mentre il 16% si dichiara confuso ed ammette che da parte dell’azienda ci dovrebbe essere maggiore chiarezza.
“Il welfare aziendale – ha affermato Fiammetta Fabris, direttore generale di UniSalute – sta vivendo un periodo di grande dinamismo e le aziende sono sempre più attente alle esigenze dei propri dipendenti, anche attraverso nuovi servizi quali i flexible benefit. Le novità nella normativa fiscale introdotte di recente rappresentano un passo importante per favorire la costruzione di un insieme di servizi di welfare più efficiente, di qualità e con costi sostenibili in grado di facilitare la conciliazione vita-lavoro e contribuire ad un sistema sempre più aderente ai bisogni delle persone”.