
Secondo le prime stime di Munich Re, le perdite assicurate collegate ai fenomeni catastrofali naturali di grande entità nel 2017 dovrebbero far segnare il record assoluto.
Sono stati rilevati 710 fenomeni naturali, in calo rispetto ai 780 registrati nel 2016, ma in termini di perdite assicurate l’ammontare tocca quota 135 miliardi di dollari. I danni sono principalmente legati agli uragani Harvey, Irma e Maria che hanno imperversato tra agosto e settembre tra Stati Uniti e Caraibi (92 miliardi di dollari totali, alla chiusura delle stime preliminari).
Pesante anche il valore dei danni economici complessivi: dopo il 2011, anno del terremoto che ha colpito la regione di Tohoku in Giappone e che aveva registrato 354 miliardi di dollari di perdite economiche (ai prezzi attuali), il 2017 dovrebbe rappresentare il secondo anno più pesante: 330 miliardi di dollari, 215 dei quali provocati dalla citata sequenza di uragani.
Molto pesante anche il bilancio in termini di vite umane: 10.000 vittime contro le 9.650 del 2016, con la stagione asiatica dei monsoni tristemente protagonista (circa 2.700 vittime a seguito delle inondazioni).
Le stime di Munich Re sono leggermente superiori, per quanto riguarda le perdite assicurate, a quelle presentate da Swiss Re prima di Natale (135 miliardi di dollari contro 131), mentre sono molto più negative per quanto concerne le perdite economiche (330 miliardi contro 300).