Nel 2017 le imprese di assicurazioni hanno raccolto premi per 132 miliardi di euro, pari a un decremento del2,5% sul 2016. Tuttavia, il primo trimestre dell’anno mostra una ripresa con una crescita del 2,1% rispetto ai primi tre mesi del 2017.
Sono dati presentati dal presidente di Ivass, Salvatore Rossi, in occasione della Relazione annuale sull’attività dell’Istituto di vigilanza. Il calo è dovuto al comparto Vita dove i minori ricavi sono stati di quasi 3 miliardi perché “i bassi rendimenti che le compagnie possono offrire sulle polizze tradizionali ne hanno ridotto l’appeal”, ha spiegato Rossi. I premi raccolti sulle tradizionali sono stati 63 miliardi, 10 miliardi in meno rispetto al 2016. In crescita, invece, dell’1,1% il settore danni che ha interrotto il ciclo regressivo del settore iniziato nel 2012.
Dalla Relazione, infatti, è emerso che “si consolidano la solvibilità e la profittabilità delle compagnie”. Gli utili complessivi “sono stati di quasi 6 miliardi, 3,5 miliardi dal settore vita e 2,5 miliardi da quello danni, con un Roe (Return on equity) di circa il 9%”. Il coefficiente di solvibilità “è pari a ben oltre il doppio del dovuto. Il risultato è allineato alla media europea”.
Per quanto riguarda l’assicurazione auto, è stato sottolineato come nel quinquennio 2013-2017 le polizze con scatola nera sono passate dal 10% a oltre il 20% del totale, con punte nelle aree meridionali del 60%, “portando così il mercato italiano in testa alle classifiche mondiali di diffusione della motor connected insurance. La scatola nera “è stata la chiave di volta nella lotta alle frodi”, ha detto Rossi che ha aggiunto: “Nel comparto Rc auto un importante traguardo è stato raggiunto sui costi: nel quinquennio 2013-2017 il premio medio è sceso di quasi un quarto, oltre 100 euro”. Sono molto diminuite anche le disparità di prezzo sul territorio. Ad esempio, il differenziale Napoli-Aosta si è più che dimezzato, passando dagli oltre 400 euro del 2012 a meno di 200 lo scorso anno.