
La start-up cinese WeDoctor, nata nel 2010 pensa in grande e vuole diventare la Amazon dell’assistenza sanitaria. Dopo aver ricevuto finanziamenti per 500 milioni di dollari solo un paio di mesi fa, la succursale del Gruppo assicurativo di Hong Kong, AIA Company Ltd. è diventata oggi una società del valore di 5,5 miliardi di dollari e opera attraverso quattro unit con focus su sanità, cloud, assicurazioni e prodotti farmaceutici.
Attualmente, la sua piattaforma conta su oltre 2.700 ospedali, 240.000 medici, 15.000 farmacie e su oltre 27 milioni di utenti che vi accedono mensilmente su un totale di 160 milioni di persone registrate. Gestisce principalmente consultazioni online, prescrizioni di farmaci e cliniche effettive gestite da medici. Un colosso digitale, insomma, che ha fatturato nel 2016 circa 183 milioni di dollari e che ha massimizzato grazie agli algoritmi di machine learming, l’analisi dei dati raccolti dalla gigantesca community per trasformarla in opportunità di vendita, per i produttori di farmaci e non solo.
Una volta che l’utente attivo su WeDoctor viene profilato, ecco scattare in serie sui social feed e sui recapiti telefonici del consumatore annunci per i trattamenti, avvisi sugli integratori alimentari, consigli nutrizionali, promozioni di polizze assicurative. Le attività di WeDoctor vanno oltre l’ambito sanitario. La società ha infatti messo a punto uno smart speaker per la casa sulla falsariga di Echo di Amazon che diventa una sorta di “chat” sempre attiva per i medici che devono comunicare con i loro pazienti. WeDoctor punta quindi a cambiare le regole del gioco di un settore che soffre delle lungaggini burocratiche e organizzative delle cliniche governative.