Gli utenti abituati a scaricare applicazioni sul telefono sono sempre più preoccupati. Un sondaggio realizzato da Kaspersky Lab ha rilevato che il 60,2% delle persone non si sente a proprio agio nel condividere informazioni sulla propria posizione con i siti web e le applicazioni, una percentuale in aumento rispetto a quanto rilevato nel 2016 (all’epoca pari al 50,6%).
Oltre la metà degli utenti (il 50,3%) manifesta un certo timore per la possibilità che qualcuno possa osservare tutte le attività fatte o i contenuti visti sui propri device; una percentuale simile di utenti, il 51,2%, dichiara di aver paura del fatto che qualcuno possa rintracciarli usando le informazioni di geolocalizzazione.
Le preoccupazioni sono fondate; gli esperti di Kaspersky Lab, infatti, hanno scoperto che le app non solo possono aver accesso ad un’enorme quantità di dati (anche di una certa importanza, come la posizione di un utente, le informazioni circa i suoi contatti, le sue attività e molto altro), ma che lavorano spesso in background all’insaputa degli utenti stessi. Secondo la ricerca globale dal titolo “My precious data” condotta da Kaspersky Lab, l’83% delle app Android ha accesso ai dati sensibili dei proprietari e il 96% di queste stesse app può essere avviato senza alcun consenso.
Queste preoccupazioni possono comunque essere evitate adottando alcune semplici misure di sicurezza.
Nonostante tutto questo, le persone non prestano abbastanza attenzione alla sicurezza dei propri dati o alle misure per tutelare la propria privacy, accorgimenti che, invece, potrebbero aiutare a farle stare più tranquille – per esempio, il 35,3% degli utenti coinvolti dal sondaggio ammette di non controllare le autorizzazioni delle app preinstallate sui propri dispositivi Android e iOS, e il 10,6% di loro dichiara di non effettuare il controllo nel corso del download o dell’installazione di nuove app. Per questo gli utenti, pur essendo sempre più preoccupati, restano comunque senza protezione rispetto alla possibile perdita dei loro dati.