
Axa ha affermato di aver fornito copertura assicurativa a due delle imprese appaltatrici che stavano lavorando al restauro della Madonna prima dell’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame.
L’incendio ha squarciato il tetto della cattedrale, proprio dove gli operai avevano effettuato un corposo intervento di ristrutturazione ai sostegni, con struttura in legno, della guglia.
Axa ha spiegato che sta collaborando con gli investigatori che hanno iniziato a interrogare i lavoratori per ricostruire la dinamica dell’incendio. Il gruppo assicurativo francese ha anche precisato di fornire copertura assicurativa ad alcune delle reliquie e degli oggetti religiosi esposti nella cattedrale.
Lo stato francese è proprietario della cattedrale fin dalla legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa, ma il Ministero della Cultura non ha ancora fornito dettagli sull’aspetto assicurativo.
Secondo alcuni assicuratori intervistati da “Les Echos”, la cattedrale non sarebbe assicurata in base al principio che è lo Stato stesso il suo assicuratore. Spetta quindi alle autorità pubbliche assumersi l’onere dei danni, che potrebbero però essere fatti ricadere sulle spalle di una delle imprese appaltatrici dei lavori, qualora fosse ritenuta responsabile dell’incendio.
Intanto, il presidente Emmanuel Macron ha detto che lancerà una campagna di raccolta fondi per ricostruire Notre-Dame. Molte delle élite imprenditoriali francesi hanno già provveduto a impegnare diverse centinaia di milioni di euro da destinare alla ricostruzione.