Finalmente è arrivato il momento di riaprire le porte del Palalido di Milano, inaugurato per la prima volta nel 1961. Nella sua seconda versione rinnovata si presenta con il nome di Allianz Cloud.
“Bentornato Palalido”,ha detto il Sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Restituiamo ai cittadini milanesi e a tutti gli amanti dello sport un impianto moderno, universalmente accessibile e facilmente raggiungibile anche con i mezzi di trasporto pubblici. L’Allianz Cloud è il luogo ideale per ospitare importanti eventi in città, coniugando l’attenzione all’ambiente ai valori della lealtà, dello spirito di squadra e dell’inclusione che lo sport trasmette a chi lo pratica e a chi lo ama. Per questo motivo, ringrazio di cuore Milanosport e tutte le maestranze che in questi anni hanno lavorato e collaborato per dare una nuova vita al nostro Palalido. Grazie, infine, ad Allianz che ha creduto nel progetto, legando il suo nome a quello di questo storico palazzetto”.
“Siamo molto lieti – ha sottolineato Giacomo Campora, amministratore delegato di Allianz Italia – di poter dare il nostro nome allo storico Palalido, restituito alla città grazie a questa nuova partnership con il Comune di Milano e con Milanosport. In Italia promuoviamo numerose iniziative di carattere sportivo, culturale e sociale e l’Allianz Cloud, che diventerà anche la casa della squadra di pallavolo maschile Allianz Powervolley Milano, rappresenta una nuova iniziativa di rilievo a beneficio della città”.
L’Allianz Cloud è caratterizzato da una struttura moderna e di design di forma ellittica, con tetto coperto, integrato con pannelli fotovoltaici e isolanti, illuminazione con tecnologia led e modularità dell’impianto di riscaldamento. Uno degli obiettivi che ha guidato la realizzazione del palazzetto è infatti il risparmio energetico in un’ottica di sostenibilità e rispetto dell’ambiente.
Il palazzetto è stato pensato con aspetti inclusivi, basandosi su criteri di accessibilità universale e optando per soluzioni non discriminanti. Il progetto di rinascita del Palalido è partito da un’analisi delle barriere architettoniche, per poi intraprendere un percorso che ha portato a migliorarne l’accessibilità, la fruizione e il comfort degli spazi. Nel concepire le zone, i servizi e le attrezzature, il palazzetto è stato progettato non solo per lo spettatore con disabilità ma anche per l’atleta con disabilità e per gli altri fruitori dell’impianto sportivo.