
Giovanni Maggi, 56 anni, esponente di Confindustria, è stato rieletto per un nuovo mandato alla Presidenza di Assofondipensione. Nel giorno della riconferma Maggi ha voluto rivolgere un messaggio chiaro al governo, alle forze politiche e alla classe dirigente del Paese per sostenere “la necessità di un rafforzamento della previdenza complementare come pilastro fondamentale di un welfare moderno ed efficiente”.
L’assemblea ha eletto anche i membri del nuovo Consiglio Direttivo. Rappresentano i Soci Promotori di Assofondipensione il Vicepresidente Domenico Proietti (Uil) e i consiglieri Pierangelo Albini (Confindustria), Marco Abatecola (Confcommercio), Paola Giuliani (Confservizi), Sabina Valentini (Alleanza Cooperative), Roberto Ghiselli (Cgil), Ignazio Ganga (Cisl), Mauro Franzolini (Uil), Adelmo Barbarossa (Ugl). Rappresentano i fondi pensione soci Oreste Gallo (Cometa), Giacomo Berni (Fonchim), Maurizio Grifoni (Fonte), Mauro Macchiesi (Alifond), Marco Ficara (Priamo), Antonio Nardacci (Fondoposte), Mario Vincenzo Cribari (Fondenergia) e Fausto Moreno (Previdenza Cooperativa).
Facendo il bilancio del suo primo mandato, Maggi ha sostenuto con forza che “il sistema della previdenza complementare ha necessità di essere ulteriormente potenziato, perché oggi copre soltanto un terzo della popolazione attiva, con una concentrazione maggiore di aderenti nelle classi di età centrali (34-54 anni) e scarsa diffusione nell’Italia settentrionale tra gli under 34 e in generale nel Sud Italia”.
Secondo gli ultimi dati Covip, le posizioni complessivamente in essere nella previdenza complementare sono 9 milioni e 185 mila, con un incremento dei fondi negoziali dell’1%. Il patrimonio gestito ammonta a 180 miliardi di euro, di cui oltre 56 milioni nei fondi negoziali.
“I fondi hanno dimostrato – ha sottolineato Giovanni Maggi – che possono investire il risparmio previdenziale con strumenti a lungo termine in grado di generare, oltre al rendimento finanziario, anche ricadute dirette sul territorio: sia in termini sociali, per fronteggiare l’emergenza demografica con un welfare più efficiente e inclusivo, sia per finanziare l’economia nazionale”.