Sembra quasi assurdo pensare a qualche buona notizia legata alla pandemia, ma all’All England Club of Wimbledon sono pronti ad alzare i calici per il maxi indennizzo assicurativo di oltre 296 milioni di euro che si apprestano a incassare.
Una cifra di molto superiore alle stime iniziali che risalgono ad aprile quando il più celebre torneo di tennis al mondo decise di annullare il classico appuntamento con i campi in erba del club londinese.
Dalle parti di Londra sono stati però lungimiranti. Infatti, nel 2003, ai tempi dell’epidemia Sars, gli organizzatori avevano stipulato una copertura assicurativa per l’eventuale cancellazione del torneo, comprendente il caso delle pandemie virali. Il tutto a un costo annuo di 1,6 milioni di euro.
Inizialmente, si pensava a un danno di poco superiore ai 110 milioni di euro, ma dopo mesi di analisi, calcoli vari e trattative incrociate, ci si è resi conto che quel dato era stato largamente sottostimato.
Un recente report dell’All England Club of Wimbledon ha reso noto che al 15 ottobre scorso era stato negoziato con gli assicuratori un ammontare complessivo dei danni subiti di oltre 195 milioni di euro.
Gli ultimi dati forniti da Wimbledon mostrano che i ricavi dell’edizione 2019 del torneo, quando Novak Djokovic vinse il titolo di singolo maschile, ammontavano a 328 milioni di euro, più della metà dei quali provenenti da accordi con broadcast.
L’annullamento del torneo di quest’anno, è la prima volta che accade dalla fine della Seconda guerra mondiale, ha consentito di risparmiare sul pagamento dell’intero montepremi destinato ai tennisti e sull’assunzione di migliaia di personale temporaneo.