Un’analisi svolta da Banca d’Italia e contenuta nella Relazione annuale afferma che il binomio banche-assicurazioni garantisce maggiore redditività ad entrambe. Inoltre, dopo le crisi del 2007-2008 e del 2012, in Italia le partecipazioni detenute dalle banche nelle assicurazioni sono risalite ai livelli del 2005.
Gli ultimi dati disponibili indicano in 35 il numero di imprese di assicurazioni partecipate da banche, con una raccolta di circa il 40% dei premi dell’industria assicurativa italiana. La quota media di capitale detenuta dalle banche è pari al 20%.
La cooperazione tra banche e assicurazioni è rilevante in Italia e nei maggiori paesi europei.
Nel 2019, ultimo anno con informazioni complete scrive la Banca d'Italia, la raccolta delle compagnie assicurative attraverso il canale bancario è stata pari al 35% del totale, una quota solo leggermente inferiore a quella riconducibile alle agenzie assicurative (37%). La parte restante dei premi è raccolta tramite gli sportelli postali (13%), promotori finanziari (10%), broker e raccolta diretta effettuata dalle compagnie (5%).
Negli ultimi quindici anni, i premi raccolti presso gli sportelli bancari nel ramo vita sono cresciuti da 39 a 47 miliardi (44% del totale), con ampie variazioni legate all’andamento dei mercati finanziari.
Nei rami danni questa forma di raccolta è cresciuta in misura più accentuata, da 0,5 a 2,4 miliardi, pur rimanendo su livelli relativamente contenuti (7% del totale).
Le assicurazioni partecipate dalle banche tendono a specializzarsi nelle tipologie di polizze che le banche riescono a collocare con più facilità: i prodotti vita (soprattutto unit linked e index linked), che consentono alle banche di ampliare l'offerta di prodotti di risparmio, e le polizze danni diverse dalla Rc Auto, che sono spesso abbinate all'erogazione dei prestiti. E’ una partnership che produce frutti: “Una maggiore cooperazione si associa in media a una redditività più elevata per entrambe”, afferma Banca d’Italia.