
È arrivato il parere della Commissione Europea sulle proposte di modifica di Solvency II, annunciando che le imprese assicurative europee potranno ora avere un ruolo da protagoniste nel Green Deal Europeo.
Tuttavia, l’Ania non nasconde le proprie preoccupazioni. La presidente Maria Bianca Farina, ha infatti così commentato: “Ania valuterà con attenzione le proposte della Commissione europea. Solvency II ha rappresentato una evoluzione del quadro di regole prudenziali per il settore assicurativo. Ha introdotto principi innovativi, un approccio basato sul rischio per il calcolo dei requisiti patrimoniali, un forte incentivo al miglioramento dei sistemi di risk management delle imprese”.
Se i principi sono senza dubbio condivisibili, l’Ania sottolinea come nei primi anni di applicazione di Solvency II siano emerse evidenti criticità, a partire che, ricorda Farina “alcune regole di Solvency II espongono le imprese assicuratrici a una volatilità eccessiva della loro situazione patrimoniale e risultano incoerenti con il modello di business dell’industria, determinando una penalizzazione di quei prodotti e di quegli investimenti di lungo termine che dovrebbero invece essere l’elemento distintivo della strategia finanziaria degli assicuratori. Non posso, quindi, non nascondere preoccupazione per alcuni aspetti delle proposte che rischiano di compromettere il funzionamento ottimale del mercato, aumentando i requisiti di solvibilità senza tener conto delle caratteristiche oggettive del mercato stesso e, in definitiva, riducendo le possibilità di agire pienamente da investitori istituzionali, proprio nel momento i cui è necessario il massimo sforzo per raggiungere gli ambiziosi obiettivi della trasformazione climatica e digitale che si è data l’Unione europea. All’aumento dei requisiti patrimoniali e all’inserimento di componenti procicliche all’interno della formula del VA (volatility adjustment) si aggiunge una maggiore frequenza e complessità dei calcoli per gli utilizzatori di modelli interni, appesantendo oltremodo l’utilizzo degli stessi”.
“Mi auguro – conclude la presidente di Ania - che nel corso dell’iter legislativo necessario alla sua approvazione, Parlamento europeo e Consiglio UE garantiscano un equo level playing field per l’insieme delle imprese operanti a livello europeo e trovino un giusto equilibrio fra le esigenze prudenziali e la necessità di non comprimere indebitamente le potenzialità di investimento delle imprese.
Seguiremo attentamente i lavori e collaboreremo con i nostri rappresentanti nelle istituzioni italiane ed europee perché si tengano in debito conto le istanze del settore assicurativo italiano”.