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L’Ufficio studi della Cgia di Mestre osserva che il flusso dei prestiti alle imprese tra agosto 2020 e agosto 2021 (ultimo dato aggiornato) ha registrato una contrazione di 8,9 miliardi di euro. Se si allarga l’arco temporale di osservazione di questo fenomeno agli ultimi 10 anni, il crollo è stato pesantissimo: -267,6 miliardi di euro.
Almeno in quest’ultimo anno, sottolinea la Cgia, è difficile comprendere le ragioni di questa tendenza: nonostante le garanzie pubbliche messe in campo e rifinanziate anche per il 2022, per gli istituti di credito erogare liquidità alle imprese non sembra più costituire un grande affare.
Nel mercato creditizio del nostro Paese il ruolo delle grandi banche, fa sapere l’Ufficio studi della Cgia, è determinante. Secondo la Banca d’Italia nel 2020 erano 11 gli istituti di credito classificati come significativi: a questi era riconducibile l’80% circa delle attività complessive del sistema. Tra le regioni più importanti del Paese è il Lazio la realtà che ha registrato la contrazione in termini percentuali più significativa sia nell’ultimo anno (agosto 2020 su agosto 2021) sia nell’ultimo decennio (agosto 2011 su agosto 2021). Nel primo caso la riduzione degli impieghi bancari lordi alle imprese è scesa di 6,2 miliardi (-7,8%), nel secondo caso di 42,2 miliardi (-36,5%).