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Secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore, Francesco Gaetano Caltagirone, vicepresidente di Generali si è rivolto alla Consob chiedendo di esprimersi sulla correttezza della procedura secondo cui “un board in scadenza propone una lista per un nuovo cda”.
Inoltre, viene chiesto all’authority se è da considerarsi legittimo l’utilizzo del prestito titoli, cui ha fatto ricorso Mediobanca, finalizzato al voto in assemblea per la lista in occasione del rinnovo del board.
Con questa operazione Mediobanca è salita al 17% circa della compagnia assicurativa, mentre il «patto» tra Caltagirone, Del Vecchio e la Fondazione Crt detiene azioni complessivamente per oltre il 13%, al 22 ottobre scorso, una quota che potrebbe anche essere superata.
E, infine è stato chiesto a Consob: nel momento in cui fosse ritenuta legittima la presentazione di una lista da parte del board uscente, come dovrebbe essere composto il nuovo consiglio.
Insomma, un nuovo capitolo della marcia di avvicinamento alla prossima assemblea di aprile chiamata a rinnovare le cariche in casa Generali che vede la dura contrapposizione tra gli azionisti forti: Mediobanca da un lato, con l’appoggio del gruppo De Agostini, e dall’altro i soci Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt che vorrebbero un gesto di discontinuità nella governance.
Sotto la guida del presidente Paolo Savona Consob ha sempre dato prova della propria autonomia e delle capacità di analisi in materie complesse ed è presumibile che, anche in questa occasione, come già avvenuto per le criptovalute e l’intelligenza artificiale, non mancherà di fornire il suo autorevole parere.