
“Dobbiamo essere consapevoli che da sole le risorse pubbliche non saranno sufficienti per soddisfare la crescente domanda di salute dei cittadini. È necessario allora riflettere seriamente su un modello di welfare, innovativo, in grado di combinare al meglio le risorse pubbliche e private, con un ruolo più ampio della sanità integrativa che, basandosi su un principio di mutualità, può garantire più efficienza al sistema sanitario nazionale e, nel contempo, più elevati livelli di protezione per i cittadini”.
È quanto ha detto Maria Bianca Farina, presidente di Ania durante il secondo Epocal Summit, convegno dedicato al futuro della sanità e del welfare che si è svolto a Roma il 9 novembre, promosso da GE Healthcare con sostegno Fasi e Ania.
“La sfida di Epocal è tracciare una roadmap per accompagnare i cambiamenti, proponendo soluzioni concrete e cogliendo le opportunità derivanti dagli interventi politico-istituzionali, come il Next GenerationEU, che rappresentano una leva fondamentale per investimenti mirati in Ricerca e Sviluppo di nuove tecnologie intelligenti al servizio della Sanità globale”, ha commentato Massimo Barberio, government affairs, policy & health economics director di GE Healthcare.
Secondo Caterina Miscia, direttore generale FASI “la crisi pandemica ha avuto un forte impatto sulla rapidità di adozione di soluzioni di telemedicina o medicina a distanza. Il FASI da tempo ha avviato un percorso di cambiamento focalizzato sulla garanzia di sostenibilità di lungo periodo aumentando l’efficienza del modello gestionale complessivo, accrescendo l’appeal nei confronti di assistiti, imprese e strutture sanitarie, rivedendo le regole di assistibilità in relazione a più appropriati percorsi di cura e alle recenti dinamiche della spesa sanitaria”.
“La pandemia ha messo a dura prova la resilienza dei sistemi sanitari – ha aggiunto Andrea Fortuna, partner PwC Italia, health, pharma & life sciences – ma ha riportato la salute in cima alle nostre priorità e al centro dell’agenda politica. La crisi causata dal Covid-19 ha accelerato l’adozione di soluzioni digitali e l’innovazione in campo sanitario, frutto della collaborazione dei diversi attori pubblici e privati dell’ecosistema della salute, e dà l’opportunità di attuare un ambizioso programma di riforme per i sistemi sanitari europei, anche grazie ai fondi del Pnrr”.