
A causa della sua dipendenza dal petrolio e dal gas naturale russi, l’Europa appare come la regione più esposta alle conseguenze della guerra in Ucraina, sostiene Coface.
L’assicuratore del credito prevede almeno 1,5 punti percentuali di inflazione aggiuntiva nel 2022. Ciò andrebbe a erodere i consumi delle famiglie e, combinato con il previsto calo degli investimenti delle imprese e delle esportazioni, a ridurre la crescita del PIL di circa mezzo punto.
Se la Germania, l’Italia e alcuni altri paesi dell’Europa centro-orientale sono più dipendenti dal gas naturale russo, l’interdipendenza commerciale dei Paesi della zona Euro suggerisce un rallentamento generale, avverte Coface.
Inoltre, l’assicuratore del credito stima che un’interruzione totale dei flussi di gas naturale russo verso l’Europa impatterebbe sulla crescita del Pil nel 2022 per 4 punti percentuali. Il che significherebbe una crescita del Pil vicina allo zero, o addirittura in territorio negativo, a seconda del modo in cui verrà gestita la riduzione della domanda.