recessione
A causa della sua dipendenza dal petrolio e dal gas naturale russi, l’Europa appare come la regione più esposta alle conseguenze della guerra in Ucraina, sostiene Coface.
L’impatto del Covid-19 sulle economie di tutto il mondo provocherà, secondo l’Economic Outlook di Atradius, la peggiore recessione dal 1980. A rendere questo scenario ancor più grigio è la sua globalità, con quasi tutti i Paesi del mondo che dovrebbero registrare una crescita economica negativa nel 2020.
Recessione prolungata, bancarotta, assenza di domanda, disoccupazione e l’arrivo di una nuova ondata pandemica. Sono queste le più grandi paure dei manager globali, nella fase di ripartenza una volta chiusa l’emergenza più acuta del coronavirus, secondo l’ultima edizione dello studio del World Economic “Forum,Global Risk Report”, intitolato “Covid-19 risks Outlook”, realizzato in collaborazione con Marsh & McLennan e Zurich Insurance Group.
E dopo il coronavirus sarà recessione, e che recessione. Secondo Euler Hermes, l’economia mondiale dovrebbe registrare nel 2020 la peggiore recessione dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, con una contrazione del Pil che dovrebbe attestarsi al -3,3%, contro +2,5 % nel 2019.
Il Covid-19 lascerà in eredità una delle crisi più profonde mai registrate, ma anche una delle più brevi secondo uno studio di Swiss Re: a livello globale l’attività economica registrerà una contrazione dell’1,2%, con un calo del Pil del 3% negli Stati Uniti e del 4,5% nei Paesi dell’area euro.
Le economie globali potrebbero cadere in recessione a causa delle ricadute dovute alla diffusione del coronavirus, ha affermato Swiss Re in un report.
Non arrivano segnali positivi per il 2020. Per il 45% delle aziende statunitensi di medie e grandi dimensioni sarà un anno di recessione, con una azienda su cinque che prevede una contrazione dell’economia tra l’1 e il 3%.
A poche settimana dall’esito del referendum che ha sancito l’uscita dall’Unione europea e il terremoto politico che ha portato alla guida il nuovo premier Theresa May, Londra continua a fare i conti con l’accavallarsi di segnali negativi circa le prospettive future del Regno Unito.
Dopo tre anni, nel 2015 l’Italia si metterà finalmente alle spalle la recessione, ma la crescita sarà molto debole. È quanto sostengono gli analisti di Euler Hermes, leader mondiale nell’assicurazione dei crediti.