È di 5.000 miliardi di euro il valore del portafoglio finanziario degli italiani (dato al terzo trimestre 2021), in crescita del 25,5% in termini reali negli ultimi dieci anni, del 5,9% rispetto al 2020.
La propensione al risparmio, che era pari all’8,1% del reddito disponibile nel 2019, è aumentata al 15,6% nel 2020 e oggi è pari al 13,1%.
Pandemia e venti di guerra hanno rinvigorito l’inclinazione al risparmio degli italiani.
Quasi la metà dei risparmiatori è pronta a scongelare un po’ di liquidità. Sì a investimenti etici (78,2%) e nell’economia reale (54,4%), titoli di Stato e mattone non attraggono. Il 53,1% dei risparmiatori investirebbe nei prodotti del risparmio gestito.
Per far ripartire gli investimenti sono quindi disponibili tante risorse private, di cui una quota rilevante è in forma liquida, ferma sui conti correnti bancari. La liquidità e i depositi delle famiglie hanno registrato un boom nel decennio (+32,1%) e una crescita del 3,7% nell’ultimo anno rispetto al 2020, volando sopra i 1.600 miliardi di euro. Sono questi alcuni dei risultati del Rapporto “Investire di più, investire nell’economia reale” realizzato dal Censis in collaborazione con Assogestioni, l’Associazione italiana del risparmio gestito, presentato al Salone del Risparmio di Milano.
Cosa fare del contante precauzionale? Quali sono le intenzioni dei risparmiatori rispetto al loro cash precauzionale?
Si possono distinguere quattro gruppi di risparmiatori con altrettante diverse propensioni. Il 21,5% è impaurito, pronto ad ampliare l’attuale quota di liquidità, anche a scapito di altre forme di risparmio. Il 30,8% è cauto, cioè vuole preservare la propria quota di contante senza penalizzare altre forme di risparmio. Il 36,4% è un investitore moderato, pronto a investire almeno in parte il contante accumulato. I risparmiatori più audaci sono l’11,3%: solidi dal punto di vista patrimoniale, abituati agli investimenti azionari, sono oggi propensi a investire una parte delle loro risorse in attività finanziarie ad alto rischio e con alti rendimenti potenziali. In sintesi, circa la metà dei risparmiatori è pronta a scongelare un po’ della propria liquidità: una parte del grande e crescente lago del contante potrebbe affluire verso gli investimenti.