Secondo Aon, le perdite economiche totali causate da eventi catastrofici naturali hanno raggiunto i 117 miliardi di dollari nella prima metà del 2024, di cui almeno 58 miliardi di dollari, ovvero circa il 50%, sono stati coperti da assicurazione, determinando uno dei gap di protezione semestrali più bassi di sempre.
Il riepilogo delle catastrofi globali del primo semestre del 2024 effettuato dal broker rivela che i 117 mld di perdite economiche sono state inferiori del 15% rispetto alla media di lungo termine dei primi sei mesi dell’anno (137 miliardi di dollari) registrate dal 2000, leggermente superiore alla mediana di 113 miliardi di dollari, ma significativamente inferiore ai 226 mld del primo semestre del 2023.
In totale, Aon ha registrato 30 eventi calamitosi con perdite economiche da almeno 1 miliardo di dollari nel primo semestre, 22 dei quali si sono verificati negli Stati Uniti
Il terremoto di Noto in Giappone del 1° gennaio è stato l'evento economicamente più costoso, con oltre 17 miliardi di dollari di danni diretti. I danni assicurati più rilevanti sono invece stati i 4,7 miliardi di dollari causati dalle attività delle tempeste convettive (SCS) negli Stati Uniti a marzo.
Ale netto delle inondazioni nella Germania meridionale, i primi cinque eventi in termini di danni assicurati più rilevanti nel primo semestre del 2024 sono stati gli eventi SCS negli Stati Uniti.
I 58 miliardi di dollari di danni assicurati complessivi stimati da Aon, rappresentano un ammontare molto più alto della media europea del 21° secolo di 39 miliardi di dollari, ma comunque inferiore rispetto al primo semestre dei tre anni precedenti, in cui si sono registrati danni assicurati globali per oltre 60 miliardi di dollari.
Le prospettive per i prossimi sei mesi indicano una stagione degli uragani potenzialmente costosa, cui si andrà ad aggiungere una continua attività di tempeste convettive negli Stati Uniti e in Europa. A inizio luglio, l'uragano Beryl, ha già causato perdite potenzialmente multimiliardarie.
Il report di Aon rileva inoltre che il gap di protezione, cioè la differenza tra perdite economiche e assicurate, può essere stimato in via preliminare al 50%, che rappresenta uno dei gap più bassi mai registrati nelle analisi relative al primo semestre dell’anno. Aon attribuisce ciò al maggiore contributo delle perdite assicurate da tempeste convettive gravi negli Stati Uniti.