
Nel primo trimestre del 2025 la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane ha segnato una crescita del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, indicando un ritorno di fiducia dopo un 2024 più prudente.
L’importo medio richiesto, che comprende sia i prestiti personali sia quelli finalizzati, ha raggiunto i 10.161 euro, con un aumento dell’8,3% rispetto al primo trimestre 2024, toccando così il valore più alto degli ultimi dieci anni e superando nettamente i 7.724 euro del 2015, spinto in gran parte dall’inflazione. Questi dati emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF, basato sulle rilevazioni di EURISC, il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF.
La crescita è soprattutto trainata dai prestiti personali, che hanno registrato un balzo del 15,9%, mentre i prestiti finalizzati hanno invece subito una contrazione dell’8,6%.
L’importo medio per i prestiti finalizzati è cresciuto del 9,6%, attestandosi a 7.518 euro, mentre quello dei prestiti personali ha avuto un incremento più contenuto del 2,4%, raggiungendo i 12.495 euro.
La domanda si concentra soprattutto su piccoli importi: quasi la metà delle richieste (45,1%) riguarda finanziamenti inferiori a 5.000 euro, spesso diluiti in piani di rimborso lunghi, che per la fascia d’età più rappresentata, quella tra i 45 e i 54 anni, si estendono anche oltre 60 mesi.
L’analisi di CRIF sottolinea come, nonostante la crescita della domanda, permanga una rigorosa valutazione della capacità di rimborso da parte degli istituti di credito, con la maggior parte delle richieste che si attesta su importi contenuti, spesso inferiori ai 5.000 euro. La modalità di pagamento si evolve verso soluzioni digitali e flessibili come il “Buy now, pay later”, che consente di diluire anche piccoli acquisti quotidiani, rappresentando il 61% dei prestiti tra 0 e 150 euro. Simone Capecchi, executive director di CRIF, evidenzia che “i dati relativi al primo trimestre dell'anno confermano una tendenza incoraggiante per la ripresa del credito alle famiglie, grazie alle condizioni favorevoli della politica monetaria della BCE. In particolare, osserviamo una forte prevalenza verso la domanda di prestiti personali, a dimostrazione di una rinnovata fiducia dei consumatori nel progettare spese future. Allo stesso tempo però, a questa dinamica si associa una rigorosa valutazione della capacità di rimborso e del credito sostenibile, nella maggior parte dei casi, infatti, gli importi richiesti sono inferiori ai 5.000 euro”.