Prestiti
Il primo trimestre del 2025 segna una svolta per il credito al consumo, con prestiti personali in netta accelerazione (+15% su base annua) e tassi in lieve calo, grazie agli effetti dei tagli dei tassi BCE che iniziano a farsi sentire. I dati del Rapporto Segugio.it-Experian dipingono un quadro dinamico: non solo cresce la domanda, ma aumentano anche gli importi medi richiesti, segnale di un possibile ritorno di fiducia nei consumi.
Nel primo trimestre del 2025 la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane ha segnato una crescita del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, indicando un ritorno di fiducia dopo un 2024 più prudente.
Gli italiani fanno un maggior ricorso al credito per l’acquisto dell’auto: nel primo semestre 2024 crescono infatti i prestiti finalizzati e il leasing per le auto, sia come volumi erogati (+7,7%), sia come importi medi (+5,7%), rispetto al pari periodo precedente.
C’è fermento nel mercato del credito italiano, soprattutto grazie alla Gen Z (giovani tra i 18 e i 28 anni) che stanno mostrando un diverso approccio al credito rispetto alle generazioni precedenti.
Secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, dopo due anni di aumenti i tassi disponibili online sono tornati a scendere con un calo che, nei primi 9 mesi del 2024, è stato di circa il 3%.
Aumenta il ricorso ai prestiti per andare in vacanza. Secondo i risultati di un’analisi di Facile.it e Prestiti.it, nei primi sei mesi dell’anno il peso percentuale delle domande di prestiti personali destinati alle vacanze è aumentato del 2% rispetto al 2023.
Nella prima metà del 2024 le richieste di prestiti finalizzati hanno continuato a crescere, con un +14,36% rispetto al primo semestre 2023, confermando un trend positivo già avviato lo scorso anno. Ma la prima metà dell’anno è stata positiva anche per prestiti personali e cessioni del quinto, che invece nel 2023 avevano subito un leggero calo, anche grazie a un ruolo fondamentale della GenZ, ossia la fascia di popolazione tra i 18 e i 28 anni, e a prime indicazioni di riduzione dei tassi.
Negli ultimi anni, il 29% degli italiani ha ricevuto un aiuto economico dalla propria famiglia, la maggior parte (23%) in modo ricorrente, soprattutto per pagare le bollette e la spesa alimentare.
Nel 2023 sono crollati di 40 miliardi di euro i prestiti bancari destinati alle imprese e alle famiglie italiane. È quanto emerge dal rapporto sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale il totale dei finanziamenti è passato da 1.328 miliardi a 1.288 miliardi.
Secondo il rapporto mensile dell’Abi, nel mese di dicembre 2023 i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,2% rispetto a un anno prima, mentre a novembre erano risultati in calo del 3% su base annua.
Il 2023 ha segnato una decisa ripresa per prestiti, sia personali che finalizzati, per il “Buy Now, Pay Later” e per i finanziamenti richiesti sul web, mentre la richiesta di mutui fatica ancora a riprendere.
Più di 220 milioni di euro; è questo, secondo le stime di Facile.it e Prestiti.it, il valore dei prestiti personali erogati agli italiani nei primi 8 mesi del 2023 per far fronte a spese legate a scuola, università e, più in generale, alla formazione.
Tra maggio 2022 e maggio 2023 i prestiti bancari alle imprese italiane (società non finanziarie) sono diminuiti del 5% (pari a -33,3 miliardi di euro) e tra i 20 Paesi dell’Eurozona solo Cipro ha registrato un risultato peggiore del nostro. È quanto rileva l’Ufficio studi della CGIA che ha elaborato i dati resi disponibili dalla Banca Centrale Europea.
Nel mese di maggio l’importo medio chiesto alle società di credito per un prestito personale è stato pari a 10.474 euro, valore in calo del 4% rispetto allo stesso mese del 2022. I tassi, invece, sono aumentati notevolmente arrivando a +31% se confrontati con quelli di dodici mesi prima quando, per un prestito personale da 10.000 euro in 5 anni erano pari a 6,28%, a maggio 2023 il tasso medio online (TAN) è arrivato a 8,24%.
Continuano a diminuire i prestiti bancari alle piccole e micro imprese: tra il 2021 e il 2022 gli impieghi vivi alle aziende con meno di 20 addetti sono scesi di 5,3 miliardi di euro (-4,3%). Lo rileva l’Ufficio studi della Cgia, secondo cui lo stock complessivo dei prestiti erogati a questo segmento di aziende è passato da 124 a 118,7 miliardi di euro.