
Il web è una vetrina di offerte, ma spesso anche una trappola. Lo ricorda con chiarezza Enrico Coratti, Capo della divisione vigilanza distribuzione I dell’Ivass, spiegando come il fenomeno del “ghost broking”, ovvero l’intermediazione fantasma, continui a mietere vittime.
“Si fingono intermediari assicurativi, ma non lo sono perché non hanno l’autorizzazione. Offrono polizze false o inesistenti, truffando chi è alla ricerca di un’assicurazione”, sottolinea Coratti, mettendo in guardia soprattutto gli automobilisti attratti da prezzi fuori mercato. Il meccanismo è sempre lo stesso: siti dall’aspetto rassicurante, loghi copiati, contatti via WhatsApp o email generiche, procedure rapide che culminano in una polizza inesistente. “Solo dopo – spiega Coratti – ci si accorge dell’inganno, spesso davanti a un controllo delle Forze dell’Ordine, scoprendo di essere senza copertura”.
Eppure difendersi è possibile. L’Ivass ricorda che le attività assicurative possono essere svolte solo da imprese e intermediari iscritti negli albi ufficiali e invita a consultare il sito dell’Istituto per verificare l’autorizzazione dei soggetti. Non mancano i campanelli d’allarme: richieste di pagamento su carte prepagate, assenza di dati identificativi, indirizzi email con domini generici, siti che iniziano con httpinvece che https. Dal 2023 l’Ivass ha già ordinato l’oscuramento di 279 siti truffa, di cui ben 95 solo nel 2025, e chi prova ad accedervi oggi viene reindirizzato a una pagina che spiega i motivi del blocco.
Il consiglio dell’Autorità è chiaro: “informarsi e approfondire”, perché dietro un’offerta troppo conveniente si nasconde quasi sempre un raggiro. Per ogni dubbio, il Contact Center dell’IVASS è attivo al numero verde 800 48 66 61, mentre per la verifica delle coperture Rc Auto resta disponibile il Portale dell’Automobilista. Una battaglia che si gioca tra educazione digitale e vigilanza istituzionale, con un obiettivo semplice ma cruciale: non lasciare i consumatori soli davanti alle insidie della rete.