Salta al contenuto principale
Home
  • Home
  • Notizie
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Brokers
    • Carriere
    • Comunicazioni aziende
    • Nuovi prodotti
    • Riassicurazione
    • Risk Management
    • Studi e ricerche
  • Insurtech
  • Interviste
  • Brokers
  • Annuario ASEFIBrokers
  • Contatti

Dazi USA sui farmaci: una cura che favorisce i grandi e penalizza i piccoli

Facebook Like Share on Facebook Tweet Widget Linkedin Share Button

Venerdì, 3 Ottobre, 2025 - 10:21
Autore: Gillespie

Dal 1° ottobre 2025, i farmaci di marca e brevettati importati negli Stati Uniti sono soggetti a un dazio del 100%, a meno che il produttore non stia costruendo uno stabilimento sul suolo americano.

Una misura che, a prima vista, sembra colpire duramente Big Pharma, ma che in realtà si rivela un placebo per i grandi gruppi, già attivi o in fase di espansione negli USA, e un ostacolo concreto per i piccoli produttori esteri. 

Coface, leader nell’assicurazione del credito, ha analizzato l’impatto di questa nuova politica commerciale, evidenziando come le esenzioni previste per chi investe nella produzione locale proteggano le multinazionali, lasciando il peso dei dazi sulle spalle delle aziende più piccole, spesso prive di strutture negli Stati Uniti.

Il settore farmaceutico è stato scelto dall’amministrazione americana per motivi economici e politici: l’88% del deficit commerciale USA nel comparto deriva da farmaci di marca importati da UE e Svizzera, venduti a prezzi 4,4 volte superiori alla media OCSE. L’obiettivo è chiaro: riportare la produzione in patria, creare posti di lavoro e rafforzare la catena di approvvigionamento, in linea con l’approccio “America First”. Le grandi aziende, però, si sono mosse in anticipo, promettendo oltre 350 miliardi di dollari in investimenti nella produzione USA entro il 2030. 

“Le grandi aziende, che hanno già investito massicciamente nella produzione statunitense, risultano sostanzialmente protette, mentre i piccoli produttori esteri potrebbero trovarsi ad affrontare barriere all'ingresso insormontabili”, ha commentato Ernesto De Martinis, Ceo Regione Mediterraneo & Africa di Coface.

Tra i big, solo Pfizer e Novo Nordisk non hanno ancora annunciato nuovi investimenti, pur avendo già strutture operative negli USA. Per i piccoli produttori asiatici, con pochi farmaci approvati dalla FDA e risorse limitate, il rischio è concreto: perdita di fatturato, uscita dal mercato e riduzione dell’innovazione. I produttori europei e giapponesi, grazie ad accordi bilaterali, subiranno dazi più contenuti (massimo 15%), ma comunque penalizzanti rispetto ai concorrenti esentati. I generici e gli API restano fuori dal provvedimento, garantendo continuità alle medicine essenziali e proteggendo fornitori chiave come India e Messico. Tuttavia, l’esenzione potrebbe non durare: future tensioni o indagini sulla sicurezza nazionale potrebbero estendere i controlli anche a questi segmenti. Sul fronte dei prezzi, l’impatto dovrebbe essere contenuto, grazie alle esenzioni e alla produzione locale, ma la pressione politica resta alta.

 “Per le imprese italiane del settore farmaceutico, gli Stati Uniti rappresentano un mercato cruciale ma sempre più complesso”, ha dichiarato Pietro Vargiu, Country manager Italia di Coface. “Le aziende di dimensioni più contenute rischiano di trovarsi esposte a costi aggiuntivi e a una minore competitività. In questo contesto, la gestione preventiva del rischio commerciale e una strategia di internazionalizzazione ben calibrata diventano elementi imprescindibili per garantire stabilità e crescita sostenibile”.

Tag: 
Dazi USA
Farmaci
Donald Trump
Coface

Articoli correlati

Attualità, Brokers
Mediass cala il poker con l’acquisizione di 4 società di brokeraggio
Venerdì, 3 Ottobre, 2025 - 10:27
Attualità
Targa Telematics si unisce a Leaseurope: nuova sinergia per la mobilità connessa
Venerdì, 3 Ottobre, 2025 - 10:25
Attualità
PIB Group: nasce la nuova divisione dedicata a sport, eventi e intrattenimento
Venerdì, 3 Ottobre, 2025 - 10:06

Broker in evidenza

  • SIB SOCIETA' ITALIANA BROKERS CATTANEO ASSICURAZIONI DI VINCENZO CATTANEO & C
  • CIS BROKER
  • PULSAR RISK
  • HOWDEN
  • ASSIMEDICI
  • B&S italia
  • MAG
  • ASSURANCE BROKERAGE MANAGEMENT

Interviste

  • Consulbrokers, il modello inclusivo che sta rivoluzionando il mercato italiano del brokeraggio
  • Union Brokers cresce e rilancia: “Valorizziamo l’indipendenza dei piccoli broker”

Asefi Brokers

A.SE.FI. Editoriale Srl
Via dell’Aprica, 8 - 20158 Milano
Tel. 02-66802277
Partita IVA: 06559580151

Informazioni e pubblicità: info@asefibrokers.com

Informativa Privacy e Cookie Policy

Credits

Categorie

  • Approfondimenti
  • Appuntamenti
  • Attualità
  • Brokers
  • Carriere
  • Comunicazioni aziende
  • Nuovi prodotti
  • Riassicurazione
  • Risk Management

Social Network

Linkedin
Aggiungi Asefibrokers.com al tuo feedreader