
Nonostante sia ancora presto per avere un quadro definitivo, Munich Re ha già tracciato una prima stima delle perdite legate all’uragano Melissa. Christoph Jurecka, Cfo del Gruppo, ha dichiarato durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre 2025: “Melissa, la nostra attuale ipotesi è che si tratterà di una perdita nell’ordine delle centinaia di milioni di euro”.
Una valutazione condivisa anche da Andrew Buchanan, CFO della divisione Reinsurance, che nel corso della sessione di domande e risposte con gli analisti ha confermato l’entità della perdita, aggiungendo però che “rientra comodamente nel budget previsto per le perdite del quarto trimestre”. Il gruppo riassicurativo tedesco ha comunque confermato la guidance annuale di 6 miliardi di euro per l’anno fiscale 2025, sostenuta da una performance solida: utile netto in crescita del 120% nel terzo trimestre e del 12% nei primi nove mesi.
Anche Hannover Re, altro colosso della riassicurazione europea, ha indicato una perdita a tre cifre per Melissa, ma ha rassicurato sul fatto che sarà inferiore ai circa 450 milioni di euro di budget non utilizzato per grandi sinistri nel terzo trimestre. Forte dei risultati dei primi nove mesi, Hannover Re ha alzato la propria guidance sull’utile netto 2025 di 200 milioni, portandola a 2,6 miliardi di euro.
Più cauto Thierry Léger, Ceo di SCOR che – spiega Reinsurance News - ha preferito non fornire stime: «Melissa è stato un evento devastante per la popolazione. Con venti vicini ai 300 chilometri orari, anche edifici solidi sono stati abbattuti. È troppo presto per dire dove si collocheranno le perdite reali, ma è giusto dire che parteciperemo con la nostra quota”.
SCOR ha pubblicato i risultati del terzo trimestre il 31 ottobre, con un utile netto di 217 milioni di euro e un combined ratio nel ramo property & casualty migliorato all’80,9%.
Intanto, i principali modelli di rischio catastrofale hanno diffuso le prime stime sulle perdite assicurate: Moody’s RMS parla di un intervallo tra 3 e 5 miliardi di dollari, Karen Clark & Company stima 2,4 miliardi per Giamaica e Cuba, mentre Cotality prevede tra 1 e 2,5 miliardi. Verisk, attraverso il suo gruppo Extreme Event Solutions, ha indicato una forchetta tra 2,2 e 4,2 miliardi solo per le proprietà onshore in Giamaica. Tuttavia, la bassa penetrazione assicurativa nelle aree colpite lascia presagire un impatto economico ben più ampio: secondo AccuWeather, i danni complessivi potrebbero oscillare tra i 48 e i 52 miliardi di dollari. Un evento che, oltre a mettere alla prova la resilienza dei sistemi assicurativi, riaccende il dibattito sulla necessità di ampliare la copertura nelle regioni più vulnerabili.