Dai trionfi delle tappe in montagna al Tour de France alle aule in tribunale, il passo è breve. Soprattutto se, dopo una carriera sportiva scintillante, si è scoperto che l’idolo di tutti gli appassionati di ciclismo, Lance Armstrong, era un idolo di cartone. La lotta al doping ha infatti fatto la sua vittima più illustre e l’idolo delle folle è caduto a terra.
Da oggi l’ex campione di ciclismo Lance Armstrong ha due nuovi avversari, oltre al governo degli Stati Uniti. Infatti sulla testa di Armstrong, sotto inchiesta per doping, pendono altre due cause. La prima è stata presentata a Austin, in Texas, da Acceptance, la compagnia di assicurazioni con sede in Nebraska, che lo ha pagato tre milioni di dollari per le sue prime tre vittorie al Tour de France, oggi tutte annullate. Acceptance lo cita per frode, considerando che ha nascosto di essersi dopato per arrivare sul podio nel 1999, 2000 e 2001, gli anni in cui ricevette i bonus dall'assicurazione. Ma le grane non sono finite. Armstrong è stato infatti citato anche da una class action in un tribunale federale di Los Angeles. Il gruppo di cittadini sostiene che il campione, che ai tempi era stato testimonial della marca di integratori Frs, avrebbe ingannato i consumatori con false pubblicità. Nello spot, infatti, l’ex ciclista dichiarava che proprio i prodotti della marca sarebbero stati la sua “arma segreta”.