L’assemblea di Generali tenutasi a Trieste lo scorso 30 aprile ha sancito la fine del periodo del rafforzamento e l’avvio della fase della crescita.
La mattinata triestina ha permesso di fare il punto sui tre anni della gestione Greco e di aprire una finestra sulle prossime mosse del Leone, dalla cedola, al nuovo piano, al tema del voto doppio. “Abbiamo raggiunto gli obiettivi del piano 2013 con un anno di anticipo in condizioni difficili per il mercato e il Paese”, ha rivendicato il ceo Mario Greco, ripercorrendo le tappe che hanno portato la compagnia ad aumentare la redditività, superare l’obiettivo del Roe operativo, cedere le partecipazioni non core, ridurre i costi e ricostituire il capitale.
“Al cruciale ed esigente appuntamento patrimoniale con Solvency 2 - ha sottolineato - Generali si presenta con la tranquillità e l’adeguatezza con cui ha gestito il rafforzamento di Solvency 1, ormai messa in sicurezza con un indice del 160% destinato ad aumentare ancora nel 2015”. Non sono in vista altre svalutazioni e “non compriamo nulla, nè vendiamo più”, ha inoltre assicurato. Ormai la pulizia è fatta e la prossima tappa sono le nuove linee strategiche che saranno presentate a Londra il 27 maggio.
“Siamo contenti di poter passare dagli aspetti finanziari che hanno caratterizzato il passato piano a quelli del business. In tutti i mercati ci sono occasioni di cogliere. Abbiamo idee su come far crescere la nostra redditività”, ha detto il ceo, puntando i riflettori sul dividendo che si prevede in aumento ma con una traiettoria saggia. “Vogliamo aumentare la cedola anno dopo anno, progressivamente, in modo sostenibile, non vogliamo arrivare alla condizione di doverla poi ridurre”, ha detto Greco.
Il risultato operativo di 4,5 miliardi di euro del 2014 “è molto importante e dà fiducia per il 2015 e anche per i prossimi anni”. Nessun dettaglio sul nuovo piano, se non che sarà basato su semplicità e disciplina. L’Europa resterà al centro della strategia del Leon. C'è interesse per l'Asia, a cominciare dalla Cina, che già dà belle soddisfazioni di ricavi e utili e dove il gruppo intende fare altri investimenti. Ma niente avventure in mercati che poi non si rivelano redditizi. L'America Latina dovrebbe contribuire all'utile quest'anno, dopo le perdite del passato.
Generali ricorrerà alla Corte di Appello contro il rigetto, da parte del Giudice del lavoro, della richiesta di restituzione della buonuscita avanzata dalla Compagnia nei confronti dell'ex Ceo Giovanni Perissinotto. Lo ha reso noto in assemblea il presidente del Leone, Gabriele Galateri di Genola. Il Tribunale si era inoltre dichiarato incompetente sull'azione risarcitoria per il periodo precedente al 2001, con l'invito a presentare richiesta al Tribunale delle imprese. Su quest'ultima parte, Galateri ha confermato che Generali ha ricorso in Cassazione, chiedendo un regolamento necessario di competenza. Per quanto riguarda il rigetto dell'altra azione civile, avviata contro l'ex direttore finanziario, Raffaele Agrusti, Galateri ha annunciato che il Giudice del Lavoro di Trieste ha da poco depositato le motivazioni e che pertanto il tema del ricorso sarà al centro della prossima convocazione del cda di Generali.