
Uno studio realizzato da ISME, l’associazione irlandese delle piccole e medie imprese, ha evidenziato come 4 PMI su 5 siano tra gli obiettivi dei criminali cyber.
Numeri allarmanti, anche per il fatto che i comportamenti degli imprenditori irlandesi non differiscono di molto da quelli del resto d’Europa: 1/5 degli imprenditori non modifica regolarmente le password online, nonostante l’elevata percentuale di imprese finite sotto attacco degli hacker.
Lo studio condotto su circa 900 piccole e medie imprese ha inoltre rilevato che quasi 1/3 del campione è stato vittima di un crimine informatico negli ultimi 12 mesi, escludendo dal conteggio le attività più comuni come il phishing e lo spam via email che si conferma la minaccia online più diffusa.
In deciso aumento la percentuale di computer infettati da virus che sono passati in un solo anno dal 42% al 62%.
Isme ha quindi invitato il governo a considerare il modo di sostenere la polizia irlandese impegnata nell’attività di contrasto alle frodi e agli attacchi informatici. Ha inoltre chiesto l’istituzione di un organismo nazionale che si occupi della criminalità informatica e ha invitato il governo ad avviare una campagna pubblicitaria per sensibilizzare i cittadini sui rischi della criminalità elettronica.