Cinque anni dopo il sisma che ha distrutto Amatrice, Accumoli e i borghi limitrofi, ci sono ancora circa sessantamila persone in attesa di ritornare nella propria abitazione.
In una nota, l’associazione di consumatori Konsumer ricorda non ci sono passi avanti in Parlamento dove resta ferma la proposta di legge presentata il 28 giugno 2019 alla Camera dei Deputati su iniziativa della deputata Michela Rostan: “Istituzione di un programma nazionale per l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali”.
La proposta è ferma e nessuno sembra voler sostenere una riforma impopolare, ma che avrebbe sicuramente permesso ai sessantamila del Centro Italia di tornare in pochissimo tempo nelle proprie abitazioni, senza abbandonare l’entroterra e senza generare luoghi fantasma che probabilmente non torneranno mai alla vita prima del sisma.
La proposta permetterebbe, in caso di eventi catastrofali, di eliminare moltissimi passaggi burocratici e allo stesso tempo alle compagnie assicurative di garantire un intervento economico pressoché immediato.
Cosa prevede la Proposta di Legge?
La proposta di legge intende istituire un programma nazionale per l'assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali stabilendo una ripartizione dei ruoli che prevede tre livelli d'intervento:
1) il primo assicurativo privato, tramite le singole imprese di assicurazione o i consorzi obbligatori cui aderiranno le imprese di assicurazione operanti in Italia e autorizzate per le assicurazioni contro incendio ed esplosione dei corpi di fabbricati che non intendano prestare la singola garanzia in via diretta;
2) il secondo riassicurativo – attivato in caso di insufficienza del primo livello –, che potrà essere delegato al consorzio assicurativo per il trasferimento di una parte del rischio assunto dal consorzio stesso o da imprese di riassicurazione operanti nel territorio nazionale, censite e autorizzate dall’Ivass e comunque a valore a nuovo;
3) il terzo statale – attivato in caso di insufficienza del secondo livello –, che prevede lo Stato come assicuratore di ultima istanza e anche l'intervento di un fondo di garanzia appositamente istituito con un limite di esposizione massima, a cui concorrerebbero soggetti privati e pubblici, aggiornabile nel tempo.