
Delle potenzialità distruttive in ambito assicurativo di IoT, Intelligenza Artificiale e Big Data si parla di continuo e l’attenzione verso queste tematiche è in grande crescita. Nuove startup sfidano i tradizionali modelli di assicurazione e gli operatori investono in ricerca o stringono partnership per aggiornare i propri servizi.
Insomma, un mondo in grande trasformazione che però ha ora attirato l’attenzione dell’Autorità per le Garanzie e nelle Comunicazioni e l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali hanno avviato un’indagine conoscitiva congiunta “riguardante l’individuazione di eventuali criticità connesse all’uso dei cosiddetti Big Data e la definizione di un quadro di regole in grado di promuovere e tutelare la protezione dei dati personali, la concorrenza dei mercati dell’economia digitale, la tutela del consumatore, nonché i profili di promozione del pluralismo nell'ecosistema digitale”.
I Big Data si differenziano dagli altri dati per la particolare estensione della quantità di dati raccolti, la continua evoluzione dei dati e la rapidità di analisi in tempo reale effettuata tramite l’utilizzo di complessi algoritmi e la diversità e ricchezza a seconda del contenuto e del formato dei dati. Tali dati sono divenuti essenziali per la crescita economica, l’offerta di servizi innovativi, la creazione di posti di lavoro e il progresso sociale, ma il loro uso può comportare anche potenziali rischi per la riservatezza delle persone.